L'Inter lascia il Mondiale per Club: gli spunti incoraggianti e le delusioni

Un'avventura finita presto e male negli Stati Uniti.
FC Internazionale Milano v Fluminense FC: Round Of 16 - FIFA Club World Cup 2025
FC Internazionale Milano v Fluminense FC: Round Of 16 - FIFA Club World Cup 2025 / Michael Reaves/GettyImages
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É finita prematuramente, agli ottavi di finale e contro una squadra brasiliana, nonostante il primato nel girone agguantato a fatica. L'Inter lascia il Mondiale per Club e gli Stati Uniti con l'amaro di aver fatto meno di quanto ci si attendesse, ma anche con la sensazione di libertà da un finale di stagione dolorosissimo per il gruppo squadra e i suoi tifosi.

Tornare in campo a sole due settimane dalla manita nell'ultimo atto di Champions League, con un nuovo allenatore scelto in fretta e senza aver digerito quanto accaduto, ha mostrato i limiti e le lacune della squadra nerazzurra, ma anche qualche spunto per il futuro. Scopriamo i principali argomenti emersi nelle uscite statunitense dell'Inter, dentro e fuori dal campo.

Lo sfogo di Lautaro e le parole di Marotta

Tra i temi principali non possiamo evitare di menzionare lo sfogo di Lautaro Martinez, che dopo l'eliminazione ha parlato così: "Io non voglio perdere. Ora voglio dire una cosa, qua bisogna voler restare. Capito? Perché qua si lotta per obiettivi importanti. Il messaggio è chiaro. Chi vuole restare resti, chi vuole andare via vada via. Noi qua facciamo di tutto e ho visto tante cose che non mi sono piaciute. Io sono il capitano e voglio continuare a restare in alto. Il messaggio è chiaro. Chi non vuole restare arrivederci. A chi mi riferisco? Non facciamo nomi, questa è l'Inter" (Lautaro a Dazn).

Il nome l'avrebbe fatto poco dopo il Presidente Marotta, dando il volto di Hakan Calhanoglu come bersaglio principale delle parole dell'argentino. "Io dico che l'intervento di Lautaro è molto emozionante e significativo, lui è il capitano e vuole senso di appartenenza. Ma io l'ho sempre detto... Quando un giocatore dirà di voler andare via, la porta è spalancata. Non l'ha detto lui ma lo dico io, il discorso è riferito a Calhanoglu. Ma non dobbiamo buttare la croce su Calhanoglu, parleremo con lui. Per adesso non ci sono i presupposti per separare le nostre strade. Se ci saranno lo faremo senza problemi".

Hakan Calhanoglu
FC Internazionale Milano Airport Arrivals - FIFA Club World Cup 2025 / Harry How/GettyImages

La necessità di chiarire e sollevare i problemi. Il finale di stagione ha stravolto l'equilibrio di un'Inter che sembrava indirizzata verso un percorso chiaro, con un ciclo lungo e duraturo a guida Simone Inzaghi. Oggi tutto è cambiato e appare evidente il bisogno di modificare più di qualcosa a livello di interpreti, partendo dalla volontà di liberarsi di chi non vuole più vestire la maglia nerazzurra.

Una stanchezza evidente che maschera la realtà

Giocare a determinate temperature e dopo una stagione così lunga e travagliata si è rivelato complicato per molti club europei, non solo per l'Inter. Atletico Madrid, Porto e Salisburgo sono uscite nella fase a gironi, il Bayern ha dovuto faticare con il Flamengo e nella notte l'Al-Hilal proprio di Simone Inzaghi è riuscito ad eliminare il Manchester City di Pep Guardiola. Segnali che il differente periodo dell'anno di sudamericane e saudita (Al-Hilal) è riuscito in qualche modo a riequilibrare un livello tutt'altro che uniforme.

Pep Guardiola
Juventus FC v Manchester City FC: Group G - FIFA Club World Cup 2025 / Catherine Ivill - AMA/GettyImages

La realtà di un'Inter in transizione non è quindi così negativa come è apparsa in queste due settimane, con una squadra incapace di arrivare sulle seconde palle prima degli avversari, di dominare il possesso come qualchi mese fa e di creare pericoli costanti e non casuali e a seguito di spunti individuali. Il lavoro degli ultimi anni è ancora nella memoria dei nerazzurri, che però devono riassestarsi, superare i risultati negativi e ripartire nella prossima annata.

Cosa serve sul mercato?

Gli acquisti di Petar Sucic e Luis Henrique sono intriganti. Il primo avrà più chances con un Calhanoglu in partenza, mentre il secondo è un profilo differente dal classico quinto di centrocampo (alla Ivan Perisic) che consentirà a Cristian Chivu nuove soluzioni per quanto riguarda i sistemi di gioco. La sensazione però è che il mercato in entrata non possa chiudersi con l'arrivo di Ange-Yoan Bonny.

Luis Henrique
FC Internazionale Milano v Urawa Red Diamonds: Group E - FIFA Club World Cup 2025 / Buda Mendes/GettyImages

Se l'attacco, considerate anche le conferme dei fratelli Esposito e ovviamente della coppia Lautaro-Thuram, potrebbe dirsi completo, tale discorso non si può applicare agli altri reparti. Bisseck, Pavard e Bastoni sono ottimi braccetti, ma l'Inter ha bisogno di ringiovanire, magari con un investimento importante nel ruolo di centrale di difesa, in cui Acerbi e De Vrij potrebbero non riuscire a fornire le stesse garanzie delle ultime stagioni. Poi, la delicata posizione di regista, occupata con immensa qualità da Calhanoglu in questi anni. Sucic e Asllani sono profili interessanti, ma al club guidato da Chivu sembra oggi mancare la figura di un centrocampista fisico in grado di essere dominante anche in fase difensiva.

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