L'impatto con Allegri, l'obiettivo stagionale e l'ambiente Milan: parla Samuele Ricci

Arrivato per 25 milioni di euro dal Torino, Samuele Ricci ha iniziato la sua avventura con la maglia del Milan e dopo la presentazione di lunedì del tecnico Massimiliano Allegri, oggi è toccato al centrocampista azzurro. Queste le sue parole in conferenza stampa.
"È il momento migliore della mia carriera. Il Torino mi ha dato tanto, ho fatto anche un post di ringraziamento. Penso di aver fatto una scelta e un passo importante: sono al Milan che vanta una grandissima storia e ha un grandissimo prestigio a livello mondiale. Sono qua per ripagare la fiducia che mi è stata data da tutta la società e farò del mio meglio per questo".
"L'impatto con Allegri è stato super positivo. Ovviamente è un ottimo mister, tra i più vincenti. La cosa positiva è che è sempre molto solare come siamo noi toscani, abbiamo sempre la battuta pronta. Andiamo molto d'accordo. Avevo già parlato con Matteo Gabbia e mi aveva spiegato di tutte le vicende interne, della società e dello spogliatoio. Me ne ha parlato benissimo, appena arrivato ho notato che sembra un'unica grande famiglia dove tutti remano in un'unica direzione per farci rendere al meglio e farci stare bene".
"Avevo una curiosità maggiore di vedere e conoscere Leao. Lo vedi da avversario e si vede che ha qualcosa in più rispetto agli altri, poi lo conosci di persona e capisci che tutte le voci sul suo conto non sono vere. È tranquillissimo ed è un bravissimo ragazzo. Il Milan è uno dei club più blasonati al mondo, fin da piccolo ho sempre seguito il Milan, ne ho ammirato i giocatori. Non posso dire che non conoscevo i giocatori: conoscevo e conosco quasi tutti i giocatori che hanno fatto parte di questa grande famiglia. Ora ne faccio parte io e riconosco l'importanza di questo club. Cercherò di fare il massimo".
"Non ho parlato con Allegri della mia posizione, per quanto mi riguarda mi sento più a mio agio come mediano in un centrocampo a tre, ma se il mister mi chiede di giocare terzino allora giocherò terzino. Sicuramente il numero 4 è impegnativo, soprattutto in una squadra così. Un numero che hanno vestito tanti campioni, per quanto mi riguarda è un numero che mi rispecchia, è quello che sono io, per come mi comporto e per il mio modo di essere. É un numero impegnativo però farò il massimo per dimostrare di essere all'altezza, ci tengo molto. Ho caratteristiche diverse rispetto a Reijnders, non potrò fare 10 gol ma sono qui per aiutare la squadra".
"Penso che il Milan possa essere fondamentale per la mia carriera con l'Italia. Questo è il posto giusto per migliorarsi e crescere, so delle difficoltà a cui andrò incontro, qui si alza la competizione, fa parte della carriera calcistica. Mi sono già sentito con il ct Gattuso, abbiamo avuto una chiacchierata veloce al telefono".
"Al momento ho sempre giocato da mediano, poi ho fatto anche altri ruoli. Preferisco il possesso, toccare tanti palloni: da Empoli a Torino penso di essere migliorato molto nella fase di non possesso, devo imparare altre cose in fase difensiva e Allegri mi darà una mano, è un maestro in questo. Giocare con Modric, se me l'avessero detto qualche anno fa avrei rispetto 'impossibile'. Mi confronterò con uno dei centrocampisti più forti al mondo, sarà importante imparare da lui, in campo e fuori. Dovrò essere una spugna e prendere tutto quello che c'è da prendere, da lui e da altri compagni".
"Giocare sotto pressione è una caratteristica che mi riesce meglio, mi piace tenere palla ma senza esagerare, da mediano devi fare meno tocchi possibili: se uno è lento di gambe può sopperire con la velocità di testa".
"Di Allegri, oltre al grande entusiasmo, ho avvertito che ci siamo allenati veramente forte, con grande competizione. È fondamentale all'interno di una squadra. Ci sono buone sensazioni. Nella mia carriera ho sempre cercato di progredire passo dopo passo, senza mai farlo più lungo della gamba. Questo è un punto di partenza, voglio fare bene qui e cercare di dare il massimo per tutti i tifosi. Penso sia il posto giusto per tornare al vertice, l'ambizione è la parola migliore, quella più pesante".
"Con Dimarco e Bastoni non ho mai parlato dell'Inter, ho un rapporto bellissimo in Nazionale ma non abbiamo parlato del club".
"L'obiettivo principale è quello di tornare in Europa, per il resto la cosa migliore penso sia quella di pensare giorno dopo giorno, ce l'ha detto anche il mister. Vedremo poi a fine anno. Devo migliorare nella verticalità, ha ragione Andreazzoli, è una caratteristica fondamentale per i centrocampisti, il passaggio verticale ti fa fare la differenza".
feed