L'ex preparatore dell'Inter risponde alle critiche di Dimarco sulla gestione atletica

Federico Dimarco
Federico Dimarco / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Botta e risposta a distanza tra Federico Dimarco e Fabio Ripert, ex preparatore atletico dell'Inter. Alla vigilia della sfida di Champions League contro lo Slavia Praga, l'attuale esterno nerazzurro aveva criticato pubblicamente l'ex tecnico Simone Inzaghi per averlo utilizzato spesso solamente per un'ora di gioco, e sottolineando il cambio di mentalità nato con l'arrivo di Cristian Chivu. Una dichiarazione che non è piaciuta al collaboratore dell'attuale allenatore dell'Al Hilal che ha risposto in una intervista rilasciata a Tuttosport:

"Non è vero che Dimarco veniva sempre sostituito al 60', almeno all'inizio dell'anno non era così. Si deve ragionare su 60 partite, non solo su una parte di stagione. Quando affronti partite come quelle di Champions League o i big match in campionato, il dispiego cognitivo e mentale è massimale. Ci sta che il mister decida di farti giocare un'oretta e poi toglierti, anche perché nel 3-5-2 i quinti consumano davvero tantissimo. Se fai 90', la partita dopo fai altri 90' e così via, la percentuale di infortunio si alza, è matematico. Il corpo ha bisogno di almeno 70 ore per recuperare tutti quanti i meccanismi metabolici, l'aspetto aerobico e anaerobico. Non puoi pretendere che un corpo vada avanti all'infinito senza risentirne".

"È stato Inzaghi a volerlo all'Inter, a differenza degli allenatori precedenti che l'avevano lasciato andare via a farsi le ossa. Dimarco è un ragazzo intelligente, non penso volesse criticare Inzaghi, anche perché il mister prendeva delle scelte per tutelarlo e averlo più fresco nelle partite successive".


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