L'esempio azzurro aiuta Pioli: perché la Fiorentina insisterà con Kean-Piccoli

Le prospettive per l'attacco viola, anche sulla scia di quanto espresso dalla Nazionale
Kean
Kean / Image Photo Agency/GettyImages
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L'inizio della stagione, valutando quanto espresso dalla Nazionale nell'ultima sosta e pensando anche al mercato chiuso recentemente, ci offre uno spunto legato all'attacco pesante e alla possibilità - valida soprattutto per le big - di immaginare due prime punte agire una accanto all'altra. Niente di rivoluzionario in senso assoluto, non mancano esempi anche virtuosi a riguardo, ma è evidente che quanto fatto da Moise Kean in coppia con Retegui - in azzurro - inviti anche Stefano Pioli a lavorare con fiducia e insistenza sulla Fiorentina a due punte, due punte "pure" e non la logica combinazione tra centravanti e seconda punta, più mobile e meno fisica.

Stefano Pioli
Torino FC v ACF Fiorentina - Serie A / Image Photo Agency/GettyImages

Un attacco di pesi massimi che nel caso di Kean-Dzeko, sulla carta, sembrava poter apparire più coerente e tatticamente sostenibile rispetto a Kean-Piccoli (ipotesi già percorsa da Pioli in campionato, contro il Torino). La combinazione tra Dzeko e un'altra delle due punte viola appare logica, il bosniaco ha affinato col tempo le proprie doti nel legare il gioco, la capacità di leggere i movimenti del compagno e di svariare: distante, insomma, da una prima punta che faccia solo da boa o che si limiti al cinismo, al senso del gol.

Kean-Piccoli: si può fare?

Diverso il discorso, evidentemente, pensando a Roberto Piccoli che - per caratteristiche - è molto più vicino a un uomo d'area, che vive per il gol, che attacca la porta e dà profondità (come auspicato da Pioli). Come può aiutarci l'esempio Retegui-Kean in questo senso? In due modi. Innanzitutto si può pensare che Piccoli risulti efficace nel lavoro di sponda, spalle alla porta, grazie al fisico e alle doti atletiche: un tipo di gioco che può far parte del repertorio dell'ex Cagliari.

Roberto Piccoli, Guillermo Maripan
Piccoli contro il Toro / Chris Ricco/GettyImages

D'altro canto Kean ci ha fatto capire di poter sì risultare un finalizzatore e un uomo d'area ma, di fatto, di essere anche abile partendo più da lontano - soprattutto se in campo aperto - e non solo nel vivo dell'area (Spalletti a suo tempo lo provò anche largo a sinistra nel 4-3-3 in azzurro). I due attaccanti viola dovranno capire come alternarsi nel gioco di sponda e nell'attaccare la profondità, dovranno senz'altro affinare la loro intesa e avranno modo - questa è senz'altro una chiave - di sfruttare anche il lavoro di Dodò e Gosens sulle fasce: una chiave di lettura sicuramente valida per capire le ragioni di Pioli e del suo 3-5-2 (o 3-4-1-2 con Gudmundsson in campo).

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