L'apertura tardiva del PSG su Muani e la risposta della Juve: il retroscena

La sessione di mercato che si è chiusa ieri ha avuto come tratto distintivo un buon numero di tormentoni e di casi trascinanti a oltranza, in alcuni casi si è arrivati a una quadratura del cerchio ma in altri - più numerosi - tutto si è chiuso con un sorprendente nulla di fatto. Il caso legato a Kolo Muani e all'eterna attesa di un ritorno alla Juve emerge come situazione più lampante tra quelle descritte, quelle sfumate nonostante un lungo inseguimento.
Muani-Juve: cos'è successo ieri?
Muani alla fine non è tornato alla corte di Tudor nonostante, fin dal Mondiale per Club, si ritenesse una mera questione di tempo. Il PSG non ha aperto alla Juve e alle condizioni ipotizzate dai bianconeri, nonostante le pressioni dello stesso calciatore (ormai notoriamente fuori dal progetto del PSG) e l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport svela un retroscena legato proprio a Muani e al suo mancato ritorno in bianconero. Un problema, in sostanza, di tempistiche.
Nello specifico un retroscena connesso a quanto accaduto ieri, agli ultimi tentativi di arrivare alla chiusura positivo dell'affare: solo alle tre di notte - infatti - il PSG avrebbe aperto all'idea di un prestito (anche un prestito secco) ma la Juventus ormai si era già mossa con Lois Openda, affondando poi il colpo e portandolo a Torino. L'apertura del PSG sarebbe insomma arrivata con tempistiche tardive rispetto alle attese bianconere, di fronte a un inseguimento che partiva da molto lontano.
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