L'annuncio di Spalletti in conferenza stampa: "Sarò sollevato dall'incarico di CT, domani ci sarò"

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Dopo la pesante sconfitta di venerdì contro la Norvegia, l'Italia si prepara ad affrontare la seconda partita della fase di qualificazione al prossimo Mondiale. Una vigilia pesante per gli azzurri, criticati pesantemente per la gara contro la nazionale norvegese tanto da portare all'esonero del commissario tecnico Luciano Spalletti, che - però - ha presenziato alla conferenza stampa della vigilia del match contro la Moldavia.

"Abbiamo parlato ieri sera e mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico di commissario tecnico dell'Italia. Mi è dispiaciuto: visto il rapporto che abbiamo, io non avevo nessuna intenzione di mollare. Soprattutto quando le cose vanno male, avrei preferito restare e fare il mio lavoro. Però, poi, si tratta di esonero e devo prenderne atto. Questo ruolo l'ho sempre interpretato come servizio alla Patria e voglio agevolare il futuro della Nazionale. Penso sia giusto cercare il meglio, farò la risoluzione del contratto. Ci sarò domani sera contro la Moldavia. Ho sempre sostenuto che i miei giocatori fossero forti. I risultati sotto la mia gestione sono questi e devo assumermi la responsabilità. Amo questa maglia, questo lavoro e i calciatori che ho allenato. Domani sera chiederò loro di dimostrare ciò che ho chiesto anche se non sono stato in grado di far esprimere il meglio".

"Mi ha fatto male non raggiungere la qualità di gioco che volevo. Sono dispiaciuto di me stesso. Accettando l'incarico sapevo che ci sarebbero stati momenti difficili. Non ci sono riuscito. Ho notato che siete stati gentili nel commentarla, probabilmente meritavo di peggio. Ho creato problemi al movimento con i miei risultati".

"Non so cosa cambierei tornando indietro. Devo prendere in considerazione ciò che viene fuori e ciò che esprime la squadra. Ero convinto non sarebbe stata una passeggiata ma che sarei arrivato ai Mondiali. Ne sono ancora convinto, parlando con Gravina ero ancora della mia convinzione. Non mi crolla il mondo professionalmente quando perdo delle partite. Ci sono dei paletti tra accettare la situazione, la visione e così via, ma sono molto sotto il livello perché questi sono calciatori forti. Stare a rimuginare su ciò che è stato è tempo perso. Sul passato non si può mettere mano, ora diventa fondamentale giocare una partita degna della maglia che portiamo".

"Se non ho trovato feeling ditemi nomi e cognomi perché io l'ho trovato con tutti. C'è da lavorare sull'appartenenza e sulla gioia nel giocare con la Nazionale. Io sono andato sempre verso gli abbracci e comprendere tante cose. Dopo l'Europeo ho cercato di essere meno ossessivo e più amico verso i giocatori. Non voglio chiudere con la figura dell'altra sera, ma con una bella partita. Ai ragazzi ho sempre detto che loro sono gli uomini giusti per andare al Mondiale. Ci sono state delle complicazioni, ora mi aspetto una presa di coscienza e mostrare che continuano ad essere gli uomini giusti".

"Io sarei andato avanti con questo gruppo, poi prendi un'imbarcata del genere... C'è da fare una valutazione su come siamo arrivati a queste partite, sicuramente con il fiato lungo, tanti giocatori erano logori dal finale di stagione e non ci siamo arrivati benissimo. Poi però sono loro i miei giocatori, anche quelli che hanno avuto infortuni erano in condizione di essere chiamati".

"Orsolini può fare l'ala destra ma può fare qualsiasi altro ruolo. Domani non stravolgerò nulla, l'ho detto anche alla squadra. La visione è sempre dei sedici giocatori, ci sono determinati ruoli e caratteristiche che fanno più comodo per dare scosse e creare entusiasmo all'interno della squadra. Resteremo in campo nella stessa maniera, grosso modo. Retegui e Lucca sono due prime punte ma possono giocare insieme. Le partite vanno però sempre combattute: anche la Moldavia ha giocatori di livello internazionale. L'altra sera non abbiamo messo in campo il meglio di noi stessi, non abbiamo fatto giocate o recuperi importanti né a gestire la partita. Se tutti individualmente siamo al di sotto delle nostre possibilità, io per primo, diventa tutto più difficile. Contro la Moldavia saremo noi a doverla incanalare. Parlando con Gravina abbiamo deciso che si farà così, prendendosi le proprie responsabilità".

"Quando ho parlato con i dirigenti dei club che conosco ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di avere avuto problemi particolari, dal mio punto di vista ho pensato di non fare troppo male e quindi avendo precauzione a liberare che non era in condizione di giocare. Se uno ha un problema vieme, si guarda e si ascolta il medico. Se poi uno lo usa come escamotage per non venire in Nazionale, sarebbe bene non venisse più in Azzurro. Ma ci si fida e si creano rapporti di fiducia che sono fondamentali".

Alla domanda se si sentisse tradito e che Italia lascia, il ct azzurro lascia la conferenza stampa infastidito.


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