L'AD Claudio Fenucci racconta il progetto e la crescita del Bologna

Claudio Fenucci, AD del Bologna
Claudio Fenucci, AD del Bologna / Alessandro Sabattini/GettyImages
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"Nello sport esistono i cicli e il nostro è nato con l'arrivo di Mihajlovic". Così inizia il racconto dell'Amministratore Delegato del Bologna, Claudio Fenucci, che ai microfoni di Sky Sport ha parlato del progetto del club, della crescita esponenziale della squadra bolognese che negli ultimi anni ha conquistato il pass per la Champions League e ha vinto una Coppa Italia, a 51 anni di distanza dall'ultima volta. E il ciclo non si è concluso, considerando gli ottimi risultati ottenuti in questa prima parte di stagione.

"Da Mihajlovic in poi i risultati sono migliorati e abbiamo aumentato gli investimenti. Poi con l'arrivo di Sartori e di questo gruppo di lavoro sono arrivati giocatori che hanno consentito al progetto di crescere sfruttando il lavoro di Thiago Motta e Vincenzo Italiano. Essere competitivi in campionato è la cosa che ci fa più piacere, siamo in posizioni che non erano abituali per il Bologna".

"Italiano ha portato la sua visione di calcio, un gioco molto intenso e offensivo, moderno ed europeo. La sua bravura è stata quella di far accettare la sua proposta a un gruppo che aveva già fatto molto bene. Italiano e il suo staff stanno migliorando i giocatori, che è poi uno degli obiettivi che chi viene ad allenare a Bologna deve soddisfare perché non possiamo prendere giocatori già formati. Possiamo prenderne forti, di qualità, ma con margini di crescita e miglioramento".

"Il percorso per il salto di qualità è sicuramente partito dalla Serie B e all'inizio l'obiettivo era consolidarsi nel massimo campionato, con investimenti mirati e un controllo attento delle dinamiche finanziarie. La società doveva crescere gradualmente prima di essere pronta al grande salto,che è sempre difficile da programmare con precisione. Sicuramente è merito di giocatori e staff, ma c'è un ambiente giusto con una società organizzata e strutturata, dove però il senso di famiglia sportiva si sente. Aiuta le relazioni interne".

"Siamo abituati a guardare le cose con realismo. Non facciamo previsioni sugli obiettivi stagionali, ma diciamo che firmerei volentieri qualche bonus per i calciatori visto che sono legati ai risultati. Se pensiamo a tutto quello che possiamo costruire però ci distraiamo dal presente. Vogliamo tenere acceso l'entusiasmo della città, quindi pensiamo alla prossima partita a Udine".


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