Koopmeiners difensore, Spalletti stupisce: cosa c'è dietro all'intuizione del tecnico?

L'abilità di un allenatore si misura spesso, anche a posteriori, con sua capacità di reinventare calciatori e di individuare nel loro repertorio caratteristiche rimaste inespresse o comunque passate sottotraccia. Storie di scoperte oppure di riscoperte, come è più opportuno affermare nel caso di Teun Koopmeiners e del suo impiego come difensore: non si tratta di un inedito in senso assoluto, nella storia calcistica dell'olandese, ma di andare a ripescare qualcosa che - fino a 5 anni fa - era parte dell'identità dell'ex AZ.
Koopmeiners in difesa: ritorno al passato
Nel 2018/19 e in parte anche nella stagione successiva, in sostanza, vedere Koopmeiners al centro della difesa era una consuetudine: la versatilità dell'olandese ha rappresentato un'arma anche per Gasperini, all'Atalanta, ed è evidente che uno dei punti di forza di Koop risieda proprio nella capacità di agire sostanzialmente in ogni posizione nella corsia centrale del campo, dalla difesa (giocava perlopiù come centrale di sinistra in una linea a quattro) alla trequarti.
Accanto al conforto del passato, con ben 46 partite (fonte transfermarkt) nel vivo della difesa, Luciano Spalletti si sarà avvalso anche di altre sponde, come l'intervista del 2024 a Tuttosport in cui Koopmeiners spiegava: "Ha iniziato la carriera da difensore. Se dovesse servire per l’emergenza, me la sentirei di giocare una partita dietro. Sarebbe simpatico. Tre giorni fa ho detto alla mia fidanzata: 'Forse dovrei dire a Motta che ho giocato per alcuni anni come difensore di sinistra'. Se la Juve fosse in difficoltà lo farei, certo. Io voglio giocare a centrocampo, ma se scattasse l’emergenza, perché no?".
Una nuova spallettata
L'intelligenza tattica dell'olandese e la sua capacità di far partire l'azione da dietro, grazie al mancino, sono chiavi di lettura utili a capire la scelta di arretrarlo: immaginarla come una svolta definitiva, nella collocazione di Koopmeiners, appare comunque un azzardo. Si può sottolineare come Spalletti debba ancora valutare al meglio il materiale a disposizione e come, evidentemente, poche ore in bianconero non bastino a trarre conclusioni sul ruolo dei singoli: si tratta piuttosto di una soluzione in più, di una nuova traiettoria per realizzare quel riscatto tanto agognato, dopo mesi tutt'altro che semplici alla Juventus.
Anche La Gazzetta dello Sport si sofferma sullo spostamento di Koopmeiners in difesa, definendola come una spallettata: il tecnico di Certaldo ha spiegato come un mediano, per sua natura, possa aver modo anche di disimpegnarsi in posizione arretrata per dare ordine e qualità quando l'azione prende il via. La storia di Spalletti, del resto, è disseminata di soluzioni inedite e persino creative: Iaquinta da esterno con l'Udinese, Totti da falso nove e Perrotta da incursore alle sue spalle, più di recente - all'Inter - Brozovic impiegato in cabina di regia. Un'indole da sperimentatore che, evidentemente, segue Spalletti anche in questa nuova e importante tappa del suo percorso.
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