Jamie Vardy e l'ipotesi Como dopo l'addio al Leicester
- La suggestione dopo le voci passate
- Come sono andati gli altri parametro zero dei lariani?

Presto saluterà i suoi tifosi, probabilmente nel weekend del 18 maggio 2025, quando il Leicester disputerà la sua ultima sfida casalinga della stagione di Premier League. Un'annata difficile, culminata con la retrocessione matematica con troppe giornate d'anticipo e il nuovo ridimensionamento di una squadra che poco meno di 10 anni fa aveva riscritto la storia del massimo campionato inglese. La prossima, che coinciderà con il decimo anniversario della vittoria, le Foxes la giocheranno in Championship e senza il calciatore simbolo che ha scelto di regalare una carriera al club.
Nonostante nella testa dei tifosi del Leicester l'addio di Jamie Vardy possa suonare come addio al calcio, l'avventura del calciatore inglese in questo sport non terminerà nel luogo dove è diventato grande. Fra le suggestioni che ritrovano vigore all'improvviso per poi scegliere una strada sul bivio della sfumata o della conferma, torna il Como, oggi, di Cesc Fabregas.
I lariani hanno festeggiato la salvezza matematica contro il Genoa, con ben quattro giornate d'anticipo, ed escluse le squadre principali, rientrano fra le piccole che vogliono togliersi questo fastidioso diminutivo a suon di investimenti e progetti ambiziosi. La società comasca ha speso per regalare una squadra sempre più competitiva al suo allenatore, interpretando la sessione invernale non come un mercato di riparazione, bensì come una finestra per accelerare la crescita e rendere meno pericolosa l'ipotesi retrocessione.
I colpi invernali Butez, Smolcic, Valle, Vojvoda, Caqueret, Ikoné, Diao e Douvikas sono stati tutti utili alla causa, diventando nella metà dei casi dei titolari dell'undici tipo odierno dei comaschi, a dimostrazione della volontà di programmare e non della necessità di rivoluzionare una squadra in crisi di punti. Meno roseo invece il discorso in riferimento ai parametri zero di spessore, sui quali non è possibile dare un giudizio positivo.
L'arrivo di Raphael Varane, il colpo più altisonante, si è sgretolato nel ritiro dal calcio prima di vederlo all'opera in Serie A; Pepe Reina ha mostrato delle naturali difficoltà in relazione ai suoi 42 anni e ancora la scommessa Dele Alli non è finora riuscita a integrarsi nonostante l'arrivo in gruppo a fine dicembre. Il migliore in questo senso è stato Sergi Roberto in una stagione comunque falcidiata dagli infortuni, che l'hanno visto apparire con la maglia del Como soltanto 13 volte. Ora, la suggestione Jamie Vardy. L'inglese potrebbe invertire questo trend? Il Como e la Serie A sono i luoghi giusti per concludere la sua carriera nel migliore dei modi?
Jamie Vardy e i tanti interrogativi
Non c'è una sola domanda, ma tante che si rincorrono per una società che sta sconvolgendo il calcio italiano per ambizione, finanziamenti, star presenti sugli spalti del Sinigaglia e volontà di arrivare presto ai vertici della Serie A. In questi casi non c'è nemmeno un solo percorso giusto e uno solo sbagliato e la difficoltà principale resta sempre quella di creare un progetto solido che sia in grado di durare negli anni.
Il Como ha investito per giovani di talento come Nico Paz e Assane Diao, e in piccolo come Maximo Perrone e Alex Valle, ma per essere competitivo e lottare per una piazza europea avrà bisogno anche di altri profili pronti alla sfida. In questo senso un nome come Jamie Vardy potrebbe fare al caso della società comasca, soprattutto se lo si svincola dall'ultima difficile stagione del suo Leicester (per il quale ha segnato 7 gol e fornito 3 assist in Premier League).
Oggi Vardy ha 38 anni, la valutazione di un milione di euro su transfermarkt e quell'esperienza di chi ha segnato 198 gol con le Foxes, festeggiando ben 7 volte la doppia cifra nel massimo campionato inglese. Cambiare paese, stile di vita e lega a questo punto della carriera non sarebbe certo facile, soprattutto in riferimento alle difficoltà che diversi attaccanti riscontrano nel superare le difese della Serie A. L'impressione è che, seppur la sua esperienza possa giovare alla crescita dei comaschi, la direzione intrapresa dal club e i tanti esempi negativi di cui sopra allontanino tale ipotesi, o almeno la confinino in una posizione marginale che porterebbe il Como a non puntare su Vardy come unico attaccante di spicco della prossima stagione.
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