Interesse del City, obiettivo Scudetto e l'arrivo di Spalletti: Juve, parla Cambiaso

La Juventus vive un momento di cambiamento e di rilancio, con l'arrivo di Luciano Spalletti in panchina al posto di Tudor, dopo l'esonero del croato. Una novità importante per l'ambiente bianconero, anche per i singoli elementi della rosa: Andrea Cambiaso, uno dei punti fermi della Juve, ha parlato a La Gazzetta dello Sport soffermandosi sia sull'arrivo di Spalletti che su altri aspetti dell'attualità bianconera. Queste le sue dichiarazioni:
Su Spalletti: "Ti entra nella testa, ti arriva: a volte sa essere originale in ciò che ci dice, ma coglie sempre il punto. In pochi giorni ha portato nel gruppo un bel po' di novità. E rispetto a quello che ho conosciuto in Nazionale è cambiato parecchio. Passione e...? Cura del particolare, in ogni momento del lavoro: dal rinvio da fondo campo alla rimessa laterale al fischio di inizio. Vive di pallone ventiquattro ore al giorno, penso che veda migliaia di partite, il suo metodo è un metodo moderno di insegnare calcio".
Juve nella corsa Scudetto: "Giusto e, direi, logico. Quando ce lo ha detto negli spogliatoi, alla Continassa, gli siamo andati tutti dietro: prima di Cremona avevamo sei punti di distacco dalla vetta, dopo Cremona ne abbiamo quattro. Questione di numeri...".
Corsa Scudetto: "Napoli ed Inter. Napoli perché campione in carica, l'Inter per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni. Dietro ce la giochiamo anche noi in una lotta aperta, apertissima... e se la lotta è aperta, apertissima può anche accadere di tutto".
L'anima da jolly: "Per me è stata una questione di istinto: fin da piccolo ho ricoperto più ruoli o posizioni e, per questo, credo di aver sviluppato una certa conoscenza non legata ad un solo movimento".
L'interesse del City: "C'è stato un interessamento lo scorso gennaio, niente di più: non sono stato vicino a salutare la Juventus, non ho fatto proclami in questo senso, anzi. Lusingato, sì, altre storie no. Le voci? Hanno dato fastidio, ma il nostro mondo va così e non puoi farci nulla: era chiaro che non fosse la motivazione del mio calo di forma, ma, forse, fossi stato dall'altra parte lo avrei pensato anch'io. Vabbè...".
Su Vlahovic: "Dusan è un trascinatore, uno che gioca per la squadra e con la squadra. Negli ultimi tempi l'ho visto più sereno e tranquillo, ma non ha mai perso un momento per dimostraci il suo attaccamento alla causa. Far gol, per un centravanti, vale tanto, ma, lui, di gol ne ha sempre fatti".
Il derby: "Sfida da vincere, ad ogni costo. Non nego che sono legato di più a quello di Genova essendo tifoso genoano, ma con il Toro è un appuntamento molto sentito. Anche perché, per loro, vale una stagione, per noi mette in palio punti preziosissimi".
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