Il ritorno di Milik, Bremer in campo e una Juve in evoluzione: parla Spalletti

Bologna FC 1909 v Juventus FC - Serie A
Bologna FC 1909 v Juventus FC - Serie A / Ciancaphoto Studio/GettyImages
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La vittoria col Bologna a cui dare continuità e uno scontro diretto in ottica Champions: la Juventus di prepara ad accogliere la Roma, con l'opportunità di portarsi a -1 dai giallorossi in caso di vittoria in un turno - il sedicesimo di Serie A - caratterizzato dai rinvii causa Supercoppa. Luciano Spalletti, tecnico bianconero, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la sua ex squadra. Queste le sue parole:

Squadra in evoluzione: "Mi ha fatto piacere, sembra che quando venga qui si dicano cose tanto per dire, era quel discorso di averli visti allenarsi nella maniera corretta e col Bologna abbiamo fatto vedere quel miglioramento e il proiettarsi verso un calcio attuale. Lo hanno fatto in una partita tosta e penso che questo riesca a determinare un'evoluzione" riporta IlBianconero.

Milik: "Domani è convocato, l'ho trovato come un bambino felice che ha la possibilità di rifare il gioco che gli è sempre piaciuto. E' un ragazzo che ha entusiasmo e viene con noi".

Su Gasperini: "Io sto bene con tutti, con molti di questo campionato. Lui è uno di quelli che mi ha messo curiosità da sempre, è il modo di praticare un mestiere che fa la differenza, da uno come Gasperini c'è da imparare. E' un modello di fabbrica il Gasp brand, ormi lo fanno un po' tutti questa cosa qua, quanti dicono: fanno come l'Atalanta o come la Roma adesso. All'inizio a Crotone faceva già così, questo uomo contro uomo. Tutti i suoi ex calciatori che fanno gli allenatori giocano tutti come lui: Palladino, Juric, Bocchetti, Modesto.. guarda la Roma attuale. Calciatori trasformati da un punto di vista di mentalità, se non sei di livello ti sgama, ti trova i difetti. Mancini ora fa goal da ogni parte del campo, chiunque è disponibile in qualsiasi posizione di campo. Individualmente ti recintano, è una cosa difficile d liberarsi, trovare una possibilità di spazi. Lui attraverso il suo modo asfissiante riesce a non farteli acchiappare, lo fa in maniera continua e opprimente, avvolgente e non ti rimane spazio per avere la libertà di esibire il tuo calcio. Se non vai oltre il duello è impossibile, se no si entra dentro la loro partita. Per me è uno di quelli che ha inventato un modo a cui ora in tanti fanno riferimento. Come Sacchi ha creato delle situazioni nuovi anche Gasperini e per cui si fanno i complimenti".

Se la Juve la diverte: "Questo fatto di essere anche belli dipende da quello che diventa attraente per gli sportivi. Il bello tipo vetrina di negozio, meglio avere gli abiti stropicciati ed essere disponibili a fare ciò che ci vuole in partita. Il bello diventa l'intensità, la corsa a perdifiato, diventa talento anche quelle cose che non venivano riconosciute come giocate di talento. La cosa importante è riuscire a prevederle le cose, se non sei veloce ti trovi male per forza. Abbiamo dei margini e l'ho sempre detto, bisogna vedere se in questo contesto di alto livello riusciamo a trovare questi spazi. Bisogna uscire dalla codifica, perchè le situazioni cambino in maniera rapida. Devi essere un po' impulsivo nel saperla riconoscere".

Importanza degli spazi: "Prima la posizione di uno ti dava l'idea di fossero gli altri, era tutto più ordinato. Ora non è così, devi prendere notizie di continuo, i giocatori modificano di continuo la loro posizione. Gli spazi sono tra gli avversari non tra le linee. Ti devi rendere conto di dove sono finiti gli avversari, questo scanning deve essere fatto di continuo. E' quello che faceva Totti quando giocava, o Del Piero. Con le sue giocate anticipava, vedeva l'impossibile. Da una fantasia creava una situazione reale e questi giocatori determinavano agli altri di essere al loro livello. Trasformare l'immaginazione in realtà, questo è quello che ci vuole e i nostri giocatori ci possono stare".

Bremer e David: "Bremer gioca e c'è anche un po' di valutazioni da fare. Cabal e Rugani dovrò rivederli perché hanno un po' di affaticamento e devo vederli domani. David? Hanno fatto bene a non portarlo a cena. La prima volta l'hanno invitato e ha grattato il parmigiano nella pasta con le vongole e non l'hanno più invitato".

Il peso della sfida: "Questo è un esame di maturità, di università, sono curioso andarci dentro. Mi avrebbe fatto piacere avendo tutti a disposizione, qualche defezione l'abbiamo ma ho visto il gruppo interessato, a livello per disputare una partita alla pari".

Il gruppo: "Mi sembra di vederli tutti più coinvolti in tutto quello che capita. Non va divisa la partita, è la continuità che crea l'eccezionalità. Fine a sé stesso non è più sufficiente".

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