Il PSG passeggia sull'Inter a Monaco: 5-0 e prima Champions. Incubo nerazzurro

La Champions League arriva all'ultimo atto, all'Allianz Arena di Monaco si assegna la coppa più ambita d'Europa e a giocarsela sono il PSG e l'Inter. Da una parte il desiderio di conquistare la prima Champions nella storia del club, da parte nerazzurra c'è invece la sensazione di poter chiudere un cerchio e di regalare una rivincita dopo la finale persa a Istanbul col City due anni fa. La gioventù di Luis Enrique contro l'esperienza degli uomini di Inzaghi, uno dei temi principali della sfida.
Monologo del PSG in avvio, il primo a provarci è Doué da fuori area: Sommer blocca a terra (così come su Dembélé). Il buon avvio del PSG si traduce in gol al 13': filtrante di Vitinha per Doué, altruista a servire Hakimi e regalargli il gol dell'ex. Non si accontentano gli uomini di Luis Enrique e ci provano anche con Kvaratskhelia, destro ampiamente alto. Si tratta del preludio al 2-0 che arriva in ripartenza: Kvaratskhelia lancia Dembelé che s'invola a sinistra, allarga per Doué che firma il raddoppio (con deviazione di Dimarco). Prima occasione nerazzurra al 25' su calcio piazzato, stacco di Acerbi e pallone alto. Sul finire del primo tempo Thuram sfiora il 2-1 di testa, ancora su corner: palla sull'esterno della rete e migliore occasione nerazzurra. Il PSG torna pericoloso col solito Doué nel recupero: rasoterra da fuori che non trova lo specchio.
Pronti-via, nella ripresa il PSG ci prova subito e lo fa con Kvaratskhelia: sinistro da posizione defilata sul primo palo, palla sull'esterno della rete (stessa sorte per il destro a giro di Dembélé). Nonostante un'Inter più intraprendente è il PSG più pericoloso e Hakimi cerca la doppietta: destro al 62', deviato in corner. Preludio al gol che chiude la partita: Dembélé avvia col tacco l'azione che porta alla doppietta di un freddo Doué, servito al meglio da un Vitinha sempre ispirato. Gli uomini di Luis Enrique a questo punto passeggiano sui nerazzurri e sfiorano anche il poker con Barcola appena entrato, destro potente ma non preciso: il poker arriva al 73' con Kvaratskhelia - a tu per tu con Sommer - e spegne definitivamente ogni velleità nerazzurra. PSG sul velluto, prima del fischio finale arriva anche il pokerissimo e lo firma Mayulu appena entrato: un passivo pesantissimo per l'Inter, nella serata più importante.
La chiave tattica
PSG che mette subito le cose in chiaro, affidandosi alla qualità dei centrocampisti e agli spunti individuali degli attaccanti. Dembélé parte da prima punta ma è evidente che l'ex Barcellona possa creare problemi col suo dinamismo (scambiandosi con Doué). Pressing feroce del PSG che disturba l'Inter fin dal primo possesso, i nerazzurri non riescono a ripartire in contropiede e si chiudono a difesa della porta. Il vantaggio non placa il dominio parigino e anzi lo amplifica, l'Inter non riesce a reagire mentre il PSG viaggia su tutt'altro ritmo. Vaghi segnali di risveglio nerazzurri attorno alla mezzora, soprattutto dalla parte di Dumfries, ma si tratta di segnali sporadici e il pallino del gioco resta in mano al PSG saldamente.
Dopo un paio di lampi del PSG in avvio di ripresa l'Inter alza il baricentro a caccia del gol che riapra la partita, mostrando un piglio diverso e più intensità. Il PSG dal canto proprio rallenta il ritmo rispetto al primo tempo, l'Inter è costretta però a stravolgersi tatticamente e a passare a quattro per infortunio di Bisseck (appena entrato). Il gol del 3-0 arriva subito dopo e di fatto pone il punto esclamativo sulla sfida, togliendo anche di valore alle mosse di Inzaghi per limitare i danni. C'è spazio anche per il 4-0 firmato Kvaratskhelia in un finale che sa di passerella per un PSG praticamente perfetto dall'inizio alla fine, capace di tagliare fuori l'Inter dalla finale di Monaco fin dai primi minuti (e di firmare anche il 5-0).
L'episodio del match
Soffermarsi sul singolo episodio è complesso in un partita a senso unico, si può sottolineare però il gol del 2-0 firmato da Doué con la complicità di Dimarco come momento in grado di segnare un prima e un dopo. Evidente il contraccolpo psicologico ad amplificare il senso di superiorità già pesante del PSG, senza che emergessero poi segnali di riscatto effettivi.
Il migliore in campo
Doué 8 Il classe 2005 illumina la serata dell'Allianz e di fatto rappresenta un incubo per la difesa nerazzurra, svariando su tutto il fronte offensivo senza dare punti di riferimento. Intraprendente, rapido e abile nel saltare l'uomo, non finisce qui però: aggiunge anche una freddezza non comune per un giovanissimo, freddando Sommer in due occasioni e rivelandosi anche altruista in occasione dell'assist per Hakimi.
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