Il potenziale confronto tra la Juve di Tudor e quella di Motta: qual è più forte?

L'esercizio del paragone, si sa, può lasciare il tempo che trova e spesso non tiene conto di cambiamenti di contesto tali - per forza di cose - da variare il peso delle valutazioni col passare del tempo. Nella fase iniziale di una stagione però, dopo la conclusione del calciomercato e con le rose dunque definite in tutto e per tutto, può risultare interessante mettere a confronto quel che diceva il recente passato con ciò che dice il presente: un tentativo è quello proposto da La Gazzetta dello Sport in merito alla Juventus, quella targata Thiago Motta di un anno fa e quella guidata ora da Tudor.
Il monte ingaggi è aumentato e gli investimenti non sono mancati: ventitreesima squadra a livello globale per passivo (-52 milioni circa), seconda in Italia a livello di cifra investita. Si può affermare in assoluto che la rosa sia più forte di quella dello scorso anno? Il quotidiano non dà una risposta affermativa in senso assoluto e, nel complesso, indica la difesa e il centrocampo come "meno completi" (per quantità di alternative) rispetto a quelli del 2024/25. Bisogna anche sottolineare come il modulo sia cambiato, da 4-2-3-1 a 3-4-2-1, e come sia dunque complesso sovrapporre in toto i vari reparti per sviluppare un analisi.
Il confronto reparto per reparto
Invariata del tutto la porta, in difesa la situazione non è cambiata in modo radicale ma la Juve ha un Danilo e un Savona in meno. Si può comunque affermare che numericamente, per un reparto a tre, Kalulu, Bremer, Gatti, Cabal, Kelly e Rugani diano garanzie sufficienti. Sulle corsie ci sono Joao Mario, Cambiaso e Kostic, con McKennie pronto ad adattarsi sia a destra che a sinistra. Manca probabilmente un'alternativa di ruolo a Joao Mario, dopo l'addio di Savona, o comunque un elemento che non abbia caratteristiche troppo d'attacco (con Zhegrova si pone lo stesso problema che affligge Nico Gonzalez se schierato a tutta fascia, fuori ruolo).
A metà campo ci sono Locatelli e Thuam come titolari, con Koopmeiners, McKennie e Miretti in alternativa: di fatto Douglas Luiz non è stato rimpiazzato, nonostante le numerose voci (su Hjulmand, Kessié, O'Riley o altri obiettivi). Dove la Juve sembra decisamente più completa è invece nel reparto avanzato, con sei elementi per tre posizioni: Conceiçao, Yildiz e David come potenziali titolari e alternative di lusso come Zhegrova, Openda e Vlahovic (di fatto altri possibili titolari, tutt'altro che seconde linee). Gli addii di Mbangula e Nico Gonzalez, rispetto all'inizio della scorsa stagione, sembrano dunque ampiamente compensati. L'impressione complessiva, al netto di un attacco più forte anche nelle alternative, è che l'undici a disposizione di Tudor possa essere più avanti rispetto a quello dello scorso anno, con qualche perplessità in più sulle alternative sulla corsia di destra e a metà campo.
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