Il percorso della Lazio, la sfida contro l'Inter e le difficoltà: parla Maurizio Sarri

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri / SOPA Images/GettyImages
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Alla vigilia della sfida contro l'Inter, il tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha analizzato la situazione della sua squadra e le probabilità di vittoria contro la squadra ritenuta la più forte del campionato insieme al Napoli. Con la solita onesta, il mister biancocelester ha evidenziato alcune problematiche legate ai contratti in scadenza e le sue impressioni sui primi mesi di Chivu da guida tecnica dei nerazzurri. Le sue parole in conferenza stampa:

"L'Inter insieme al Napoli è la rosa più forte del campionato. Hanno fatto due finali di Champions League negli ultimi anni. Per noi è una partita complicatissima, purtroppo negli ultimi anni il gap con queste squadre si è allargato. Sarà difficile anche se ci dovessimo esprimere al massimo".

"Chivu fa parte di quel gruppo di allenatori che stanno venendo fuori in questo periodo, ha caratteristiche da allenatore di grandissimo livello e mi ha impressionato per personalità, ma è difficile giudicarlo in tre mesi".

"Romagnoli stamattina ha fatto l'allenamento abbastanza bene, domattina insieme al dottore e al ragazzo capiremo come sta e poi decidiamo. Provstgaard è un ragazzo con delle qualità e che ha un'applicazione feroce. Non ha ancora esperienza come Romagnoli, ma secondo me diventerà un giocatore importante in Serie A".

"I percorsi di costruzione non sono mai lineari, non si passa da 2 a 3 e poi a 4 e ci sono anche dei passi falsi. L'importante è che piano piano si tocchino livelli che non sono mai stati toccati prima. Stiamo facendo dei passi in avanti a livello di mentalità. Spero che ci siano ancora margini di crescita importanti".

Questa Lazio in questa stagione non può arrivare da nessuna parte, non carichiamo di aspettative e responsabilità questa squadra. Impossibile pensare di giocare alla pari con l'Inter, se dovessimo fare risultato andremo oltre la logica. A San Siro dobbiamo andare con le motivazioni che ci devono essere di default e con umiltà perché loro sono più forti di noi. Va aggiunta la testa e la convinzione. A queste qualità mentali va aggiunta la convinzione ma non quella di facciata: servono 25 folli scatenati disposti a morire per ottenere un risultato, con queste qualità si potrà fare una grande prova".

"Se la società mi dice se il mercato è aperto o no, allora si faranno i rinnovi. Ci sono tanti giocatori vicini alla scadenza che sarebbero da rinnovare, a meno che la società non abbia cento milioni da spendere per comprare altri calciatori. Per il resto parlate con Fabiani".

"Fa piacere raggiungere questi numeri (148 panchine con la Lazio, ndr) in una squadra con cui c'è un rapporto affettivo forte. Sono importanti per questo motivo più che per l'aspetto professionale".


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