Il pagellone del Napoli del 4° Scudetto: 9 a McTominay e Conte, Raspadori arma in più

Il Napoli torna sul tetto d’Italia due anni dopo il trionfo firmato Spalletti, ma stavolta a guidare gli azzurri è stato Antonio Conte, autore di un vero capolavoro tattico e gestionale. Una stagione cominciata con il ricordo del decimo posto di quella precedente e finita con la festa Scudetto, conquistato grazie a un gruppo solido, affamato e compatto, sapientemente guidato da un vero e proprio condottiero. Nonostante le cessioni eccellenti e qualche momento complicato, la squadra ha saputo reagire con carattere e lucidità. Ecco il nostro pagellone della stagione: voti, giudizi e storie dei protagonisti – dai titolarissimi ai panchinari – che hanno scritto una nuova, indelebile pagina della storia del Napoli.
Portieri
Alex Meret – 8,5
Stagione eccellente per il numero uno azzurro, con parate decisive e due rigori neutralizzati. Il suo rendimento costante ha fornito sicurezza alla retroguardia partenopea.
Simone Scuffet – 6,5
Arrivato a gennaio nell'operazione con il Cagliari che ha visto Caprile fare il percorso inverso, gioca solo una partita, ma fondamentale: contro il Bologna ha salvato il risultato con interventi determinanti.
Elia Caprile – 6
Subisce solo un gol in quattro presenze nella prima parte di stagione, prima di chiedere la cessione per giocare con continuità.
Davide Turi – sv
Nikola Contini – sv
Difensori
Amir Rrahmani – 7,5
L'inamovibile della difesa. Gioca tutte le partite, venendo sostituito solo contro il Venezia al Penzo. Dopo un titolo vinto all'ombra di Kim, stavolta è lui a guidare la retroguardia verso il titolo.
Alessandro Buongiorno – 7
Tra l'investimento effettuato e le aspettative, forse ci si aspettava qualcosina in più. Il suo rendimento è stato positivo, ma l'infortuni l'hanno condizionato.
Juan Jesus – 6,5
Si cala perfettamente nel ruolo di comprimario, tappando i buchi lasciati da Buongiorno e facendo la differenza con la sua esperienza;
Giovanni Di Lorenzo – 8
Non è un leader solo per la fascia che porta al braccio, ma anche e soprattutto per il carisma con cui guida i suoi. Segna tre gol a inizio campionato permettendo al Napoli di aumentare le marce nel motore.
Matias Olivera – 7,5
Terzino, quarto o quinto di centrocampo e, nel finale di stagione, anche difensore centrale: l'uruguaiano non si distingue in termini realizzativi (appena 3 assist) ma per la duttilità che mette al servizio della squadra.
Leonardo Spinazzola – 6,5
Non è più da un pezzo la freccia vista a Euro 2020, ma quando è in condizione spinge ancora sulla fascia sinistra. Quando prevale nella staffetta con Olivera si rivela sempre affidabile.
Pasquale Mazzocchi – 6
È l'uomo spogliatoio, colui a cui dobbiamo il soprannome "McFratm".
Rafa Marín – 5.5
L'unico insufficiente del Napoli scudettato. Arrivato dal Real con discrete aspettative, finisce in fondo alle gerarchie di Conte, che gli preferisce perfino Olivera.
Centrocampisti
Stanislav Lobotka – 8
È il faro del Napoli, la banca che tiene al sicuro tutti i palloni smistandoli con sapienza. Regista imprescindibile, detta i tempi del gioco con maestria. La sua assenza si è fatta sentire in un finale di stagione infuocato.
André-Frank Zambo Anguissa – 8,5
Stagione di altissimo livello, in cui si mette in mostra anche sul piano realizzativo con 6 gol e 5 assist. Ha spesso trascinato la squadra nei momenti cruciali, come con quella rete di prepotenza contro il Bologna.
Billy Gilmour – 7
Molto più che un semplice vice-Lobotka, si rivela un acquisto azzeccato per via dell'intelligenza con cui ha capito i compiti che di partita in partita gli affidava Conte.
Scott McTominay – 9
L’uomo simbolo dello Scudetto. Ancora non ci capacitiamo di come lo United l'abbia fatto partire così a cuor leggero. Con 12 gol e 6 assist lo scozzese fa sempre la differenza nei momenti che contano, decidendo in prima persona diverse partite e guadagnandosi il premio di MVP della Serie A.
Philip Billing – 7,5
Pochi minuti, ma un gol pesantissimo contro l’Inter che a conti fatti è stato decisivo nella corsa al titolo.
Emanuele Hasa – sv
Attaccanti
Romelu Lukaku – 8,5
Conte l'ha voluto fortemente, convincendo la società a effettuare un investimento notevole per un over 30. Il belga non trascina la squadra in termini di gol (appena 14), ma soprattutto con i 10 assist e un lavoro per i compagni che si rivela cruciale per il gioco del Napoli
Giacomo Raspadori – 7,5
A inizio campionato si prospettava un'altra stagione da comprimario, poi la partenza di Kvara e gli infortuni di Neres gli liberano spazio, e lui ne approfitta segnando gol decisivi, come quelli con Lecce e Genoa, diventando l'arma in più degli azzurri.
Matteo Politano – 8
Non la sua miglior annata sul piano realizzativo (solo 3 gol e 4 assist), ma fa comunque la differenza accettando l'ingrato compito di esterno a tutta fascia, con ripiegamenti al limite della propria area.
David Neres – 7
Perfettamente a suo agio nelle vesti di spacca-partita, realizza 3 assist consecutivi nelle prime giornate. Quando Kvaratskhelia viene venduto e per lui si spalancano le porte della titolarità, viene però meno, complice l'infortunio.
Khvicha Kvaratskhelia – 7
Gioca solo una parte di stagione dando comunque un contributo importante con 5 gol e 3 assist, prima di fare le valigie e volare a Parigi. Il suo addio paradossalmente unisce ancora di più la squadra.
Giovanni Simeone – 6
Poche occasioni per mettersi in mostra, vista la concorrenza dell'inamovibile Lukaku, ma sempre pronto quando chiamato in causa.
Cyril Ngonge – 6
Minutaggio limitato, ma è sempre entrato con voglia di fare.
Noah Okafor – sv
Sostituto di Kvara, ma solo numericamente. Non viene praticamente mai utilizzato
Allenatore
Antonio Conte – 9
Ha preso una squadra in macerie, reduce da una delle peggiori stagione della sua storia, e la porta verso la gloria. Ci riesce prendendo delle decisioni forti e andando sempre sulla sua strada, ma anche con la duttilità tattica di mettere in discussione i suoi moduli di riferimento per adattarli alle caratteristiche dei giocatori e al momento della stagione. Lo Scudetto del Napoli porta il suo nome.
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