Il pagellone del Napoli del 4° Scudetto: 9 a McTominay e Conte, Raspadori arma in più

Napoli
Napoli / ISABELLA BONOTTO/GettyImages
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Il Napoli torna sul tetto d’Italia due anni dopo il trionfo firmato Spalletti, ma stavolta a guidare gli azzurri è stato Antonio Conte, autore di un vero capolavoro tattico e gestionale. Una stagione cominciata con il ricordo del decimo posto di quella precedente e finita con la festa Scudetto, conquistato grazie a un gruppo solido, affamato e compatto, sapientemente guidato da un vero e proprio condottiero. Nonostante le cessioni eccellenti e qualche momento complicato, la squadra ha saputo reagire con carattere e lucidità. Ecco il nostro pagellone della stagione: voti, giudizi e storie dei protagonisti – dai titolarissimi ai panchinari – che hanno scritto una nuova, indelebile pagina della storia del Napoli.

Portieri

Alex Meret
Alex Meret / Giuseppe Bellini/GettyImages

Alex Meret – 8,5
Stagione eccellente per il numero uno azzurro, con parate decisive e due rigori neutralizzati. Il suo rendimento costante ha fornito sicurezza alla retroguardia partenopea.

Simone Scuffet – 6,5
Arrivato a gennaio nell'operazione con il Cagliari che ha visto Caprile fare il percorso inverso, gioca solo una partita, ma fondamentale: contro il Bologna ha salvato il risultato con interventi determinanti.

Elia Caprile – 6
Subisce solo un gol in quattro presenze nella prima parte di stagione, prima di chiedere la cessione per giocare con continuità.

Davide Turi – sv

Nikola Contini – sv

Difensori

Giovanni Di Lorenzo
Giovanni Di Lorenzo / Giuseppe Bellini/GettyImages

Amir Rrahmani – 7,5
L'inamovibile della difesa. Gioca tutte le partite, venendo sostituito solo contro il Venezia al Penzo. Dopo un titolo vinto all'ombra di Kim, stavolta è lui a guidare la retroguardia verso il titolo.

Alessandro Buongiorno – 7
Tra l'investimento effettuato e le aspettative, forse ci si aspettava qualcosina in più. Il suo rendimento è stato positivo, ma l'infortuni l'hanno condizionato.

Juan Jesus – 6,5
Si cala perfettamente nel ruolo di comprimario, tappando i buchi lasciati da Buongiorno e facendo la differenza con la sua esperienza;

Giovanni Di Lorenzo – 8
Non è un leader solo per la fascia che porta al braccio, ma anche e soprattutto per il carisma con cui guida i suoi. Segna tre gol a inizio campionato permettendo al Napoli di aumentare le marce nel motore.

Matias Olivera – 7,5
Terzino, quarto o quinto di centrocampo e, nel finale di stagione, anche difensore centrale: l'uruguaiano non si distingue in termini realizzativi (appena 3 assist) ma per la duttilità che mette al servizio della squadra.

Leonardo Spinazzola – 6,5
Non è più da un pezzo la freccia vista a Euro 2020, ma quando è in condizione spinge ancora sulla fascia sinistra. Quando prevale nella staffetta con Olivera si rivela sempre affidabile.

Pasquale Mazzocchi – 6
È l'uomo spogliatoio, colui a cui dobbiamo il soprannome "McFratm".

Rafa Marín – 5.5
L'unico insufficiente del Napoli scudettato. Arrivato dal Real con discrete aspettative, finisce in fondo alle gerarchie di Conte, che gli preferisce perfino Olivera.

Centrocampisti

Scott McTominay, Billy Gilmour
Scott McTominay, Billy Gilmour / Image Photo Agency/GettyImages

Stanislav Lobotka – 8
È il faro del Napoli, la banca che tiene al sicuro tutti i palloni smistandoli con sapienza. Regista imprescindibile, detta i tempi del gioco con maestria. La sua assenza si è fatta sentire in un finale di stagione infuocato.

André-Frank Zambo Anguissa – 8,5
Stagione di altissimo livello, in cui si mette in mostra anche sul piano realizzativo con 6 gol e 5 assist. Ha spesso trascinato la squadra nei momenti cruciali, come con quella rete di prepotenza contro il Bologna.

Billy Gilmour – 7
Molto più che un semplice vice-Lobotka, si rivela un acquisto azzeccato per via dell'intelligenza con cui ha capito i compiti che di partita in partita gli affidava Conte.

Scott McTominay – 9
L’uomo simbolo dello Scudetto. Ancora non ci capacitiamo di come lo United l'abbia fatto partire così a cuor leggero. Con 12 gol e 6 assist lo scozzese fa sempre la differenza nei momenti che contano, decidendo in prima persona diverse partite e guadagnandosi il premio di MVP della Serie A.

Philip Billing – 7,5
Pochi minuti, ma un gol pesantissimo contro l’Inter che a conti fatti è stato decisivo nella corsa al titolo.

Emanuele Hasa – sv

Attaccanti

Romelu Lukaku
Romelu Lukaku / Giuseppe Bellini/GettyImages

Romelu Lukaku – 8,5
Conte l'ha voluto fortemente, convincendo la società a effettuare un investimento notevole per un over 30. Il belga non trascina la squadra in termini di gol (appena 14), ma soprattutto con i 10 assist e un lavoro per i compagni che si rivela cruciale per il gioco del Napoli

Giacomo Raspadori – 7,5
A inizio campionato si prospettava un'altra stagione da comprimario, poi la partenza di Kvara e gli infortuni di Neres gli liberano spazio, e lui ne approfitta segnando gol decisivi, come quelli con Lecce e Genoa, diventando l'arma in più degli azzurri.

Matteo Politano – 8
Non la sua miglior annata sul piano realizzativo (solo 3 gol e 4 assist), ma fa comunque la differenza accettando l'ingrato compito di esterno a tutta fascia, con ripiegamenti al limite della propria area.

David Neres – 7
Perfettamente a suo agio nelle vesti di spacca-partita, realizza 3 assist consecutivi nelle prime giornate. Quando Kvaratskhelia viene venduto e per lui si spalancano le porte della titolarità, viene però meno, complice l'infortunio.

Khvicha Kvaratskhelia – 7
Gioca solo una parte di stagione dando comunque un contributo importante con 5 gol e 3 assist, prima di fare le valigie e volare a Parigi. Il suo addio paradossalmente unisce ancora di più la squadra.

Giovanni Simeone – 6
Poche occasioni per mettersi in mostra, vista la concorrenza dell'inamovibile Lukaku, ma sempre pronto quando chiamato in causa.

Cyril Ngonge – 6
Minutaggio limitato, ma è sempre entrato con voglia di fare.

Noah Okafor – sv
Sostituto di Kvara, ma solo numericamente. Non viene praticamente mai utilizzato

Allenatore

Antonio Conte
Antonio Conte / Francesco Pecoraro/GettyImages

Antonio Conte – 9
Ha preso una squadra in macerie, reduce da una delle peggiori stagione della sua storia, e la porta verso la gloria. Ci riesce prendendo delle decisioni forti e andando sempre sulla sua strada, ma anche con la duttilità tattica di mettere in discussione i suoi moduli di riferimento per adattarli alle caratteristiche dei giocatori e al momento della stagione. Lo Scudetto del Napoli porta il suo nome.


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