Il no al Napoli per amore della Juve e le ambizioni dei bianconeri: parla Gatti

Federico Gatti
Federico Gatti / Richard Sellers/Allstar/GettyImages
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La Juventus si trova a Herzogenaurach, in Germania, dove sta proseguendo la preparazione estiva. Alla vigilia del test amichevole contro il Borussia Dortmund, Federico Gatti ha parlato alla stampa svelando di essere stato corteggiato dal Napoli, ma di aver declinato per amore nei confronti dei bianconeri. Ecco le sue parole riportate da TMW.

Quali sono le tue sensazioni da un punto di vista fisico, anche del gruppo, della squadra?
“Sto meglio, ho fatto fatica, perché comunque per la mia stazza fisica sono stato fuori tre mesi e mezzo, e non l’avevo proprio preventivato. Riprendere è stato è stato complicato, per fortuna ora sono passati dieci giorni, quasi due settimane: sto mettendo benzina nelle gambe. Mi serviranno le partite per mettere un po' di di fiato”.

Sul ritorno di Bremer?
“Sicuramente con il ritorno di Bremer guadagneremo tanto, tantissimo. Io in primis, sono tre anni che gioco insieme a lui, mi è dispiaciuto molto dell'infortunio dell'anno scorso, perché eravamo partiti benissimo, nelle prime sette, otto partite, non avevamo mai preso goal, ormai c'era un'alchimia pazzesca. Sicuramente il suo ritorno sarà importante, però lui deve andarci anche piano, perché è fuori da tanto tempo, però sicuramente il suo ritorno è un grandissimo, un grandissimo acquisto, assolutamente”.

Come ti sei trovato da centrale nella difesa a tre?
“Ma è tutta una questione di abitudine, bisogna giocare e poi prenderci appunto l’abitudine. Vedremo il mister cosa deciderà in futuro, da parte mia c’è piena disponibilità”.

Hai pensato di andare via dalla Juve?
“No, non ho mai messo in discussione il mio futuro qui. Mi ha fatto tanto piacere l'interessamento di un allenatore come Conte, che è uno dei top allenatori al mondo, e del direttore Manna. Li ringrazio tanto, perché hanno fatto tanto per volermi a Napoli. Ma ho preferito seguire il cuore. Questa è una famiglia, Torino è casa mia, sono cresciuto qui. Diciamo che la scelta era abbastanza facile”

Su Vlahovic:
“Dusan è abbastanza maturo per prendere le proprie decisioni, sicuramente io spingo affinchè lui resti qua, perché è un amico ed è un giocatore molto importante. Però diciamo che non mi espongo su questa sua dinamica”.

La Juventus è pronta anche per tornare a lottare per lo Scudetto?
“Questo stemma che uno ha sul petto ha un blasone enorme, quindi ti impone di giocare ogni partita per vincere. Questo è ciò che posso dire, poi non so quando sarà, ma bisogna sicuramente farlo al più presto. La Champions, sì, sicuramente è fondamentale. L'anno scorso sono state partite molto importanti, sono quelle dove si cresce di più, giochi in dei palcoscenici importanti e bellissimi, quindi dobbiamo andare anche lì il più avanti possibile”.


Come va il processo di consolidamento del gruppo?

“Va bene, ma poi comunque il gruppo si consolida partita dopo partita, quella è la cosa più importante. Ora stiamo mettendo le basi”.


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