Il fallimento sportivo del Milan Futuro: gli errori, le differenze tra Serie C e D

  • Ad un anno dalla nascita la seconda squadra rossonera retrocede sul campo in Serie D
  • C'è la speranza del ripescaggio per evitare di disputare il torneo semi professionista
  • Gli errori e l'inesperienza nell'affrontare la Serie C
Spal v Milan Futuro - Serie C Playout
Spal v Milan Futuro - Serie C Playout / Sara Cavallini/GettyImages
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Il Milan Futuro perde i playout di Serie C nel doppio confronto con la SPAL e retrocede in Serie D. La seconda squadra rossonera ripartirà quindi dal campionato semiprofessionistico, la quarta serie italiana, al termine di una stagione decisamente deludente, nata sotto diverse prospettive e diventata sempre più insidiosa mese dopo mese. La società rossonera ha investito tra i 12 e i 15 milioni di euro per questo progetto, diventato fallimentare con la retrocessione. Secondo quanto riporta Calcio & Finanza, il progetto proseguirà anche in Serie D, scelta possibile da questa stagione grazie ad una norma introdotta dalla FIGC che permette alle "Squadre B" di retrocedere regolarmente nella quarta divisione italiana, anziché essere cancellate - come da regolamento fino alla scorsa stagione.

Serie D sul campo o ripescaggio in Serie C?

Il campionato di Serie C è noto - purtroppo - per le difficoltà economiche legate alla sopravvivenza dei club. Anche la stagione appena conclusa ha visto alcune società chiudere in anticipo il campionato e dichiarare fallimento, rivoluzionando calendari e classifica a stagione in corso. Proprio per questo motivo il Milan può sperare in un ripescaggio in Serie C grazie alla rinuncia di uno o più club. Le Squadre B infatti hanno un punteggio maggiore in graduatoria rispetto a tante altre società.

C'è però da considerare che davanti al Milan Futuro ci sarà sicuramente la seconda squadra dell'Inter, che inizierà la sua avventura nella stagione 2025-26 e ha precedenza sui cugini, retrocessi sul campo. In casa rossonera devono attendere i controlli finanziari sui bilanci dei club di Serie C e la regolarità delle iscrizioni, valutando successivamente la possibilità di ripescaggio.

Il fallimento sportivo rossonero in Serie C: le (possibili) cause della retrocessione

L'inesperienza in questa categoria sicuramente è stata una delle principali cause che hanno portato al fallimento sportivo con la retrocessione in Serie D tramite i playout. Il braccio destro di Cardinale, patron del club rossonero, ossia Zlatan Ibrahimovic, potrebbe aver sottovalutato la Serie C, come dimostra la scelta di affidare il ruolo di responsabile della seconda squadra milanista a Jovan Kirovski; un dirigente che arrivava da oltre dieci anni da direttore tecnico dei Los Angeles Galaxy (l'ex squadra di Ibra in MLS), ovvero una realtà totalmente diversa dal calcio italiano e soprattutto dalla terza divisione italiana.

Un'altra causa potrebbe essere quella legata alla mancanza di un gruppo solido. Una base di calciatori adatti alla Serie C: da qui il Milan avrebbe dovuto inserire i vari talenti per alzare il livello della rosa, senza distruggere la squadra una volta convocati in prima squadra. E probabilmente uno degli errori è stato non sfruttare al 100% il regolamento, costringendo Massimo Oddo a disputare i playout contro la Spal senza due importanti pedine come Jimenez e Camarda per non aver raggiunto il numero minimo di presenze necessarie nel campionato per poter disputare lo spareggio salvezza, pur - soprattutto nel caso del giovane attaccante - non utilizzandolo con continuità con la prima squadra.

Come cambia la programmazione tra Serie C e Serie D per il Milan Futuro

La differenza tra Serie C e Serie D è enorme per il Milan Futuro. Da una parte i rossoneri si ritroverebbero in un campionato professionistico - con tutti i pro e i contro -, dall'altra parte invece in un campionato semi professionistico con tutti i limiti del caso, a partire dalla questione economica e dal livello di competitività del torneo.

La retrocessione in Serie D costringerebbe il Milan Futuro a rivedere tutti i piani finanziari, rivoluzionando l'aspetto sportivo del progetto. A parte i giocatori già sotto contratto, i nuovi calciatori non potranno sottoscrivere contratti da professionisti, limitando le scelte del club rossonero. Inoltre alcuni tesserati del Milan accetteranno di disputare il campionato di Serie D?

Come verranno gestiti talenti come Francesco Camarda? Verrà aggregato stabilmente in prima squadra, senza la giusta continuità per continuare la sua crescita oppure si adatterà alla Serie D, accettando un passo indietro rispetto alla stagione appena conclusa?


Il Milan si ritrova a dover gestire una situazione inaspettata, anche per il calcio italiano che si ritrova per la prima volta una seconda squadra in Serie D.


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