Il dualismo con Meret e la chiamata di Conte: Milinkovic-Savic si presenta

Vanja Milinkovic-Savic
Vanja Milinkovic-Savic / Image Photo Agency/GettyImages
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Nella pirotecnica campagna acquisti di cui il Napoli si è reso protagonista, Vanja Milinkovic-Savic è sicuramente uno dei colpi più interessanti. Il portiere serbo è arrivato con l'obiettivo di contendere il posto da titolare ad Alex Meret, che negli ultimi anni è stato il padrone assoluto dei pali azzurri. Proprio Milinkovic-Savic ha preso parte alla prima conferenza stampa da giocatore del Napoli. Ecco le sue dichiarazioni riportate da TMW.

È una bella sfida per te?
"Sicuramente si, sarà una bella sfida per me".

Quanto ha inciso la Champions nella tua scelta?
"È stata molto importante, sarà sicuramente una bellissima esperienza non avendola mai fatta"

Quando hai saputo per la prima volta dell'interesse del Napoli? Hai dato consigli sui rigori?

"Ancora non ho dato. consigli. Ho saputo da marzo del Napoli, ho avuto da lì questo forte desiderio di venire qua".


Su Antonio Conte:
"Mi ha chiesto di lavorare tanto, di altro ancora non siamo riusciti a parlare. Quando ti chiama un allenatore come Conte è difficilissimo dirgli di no".

Sul dualismo con Meret:
"Per adesso non mi sento né il numero uno né il numero due. Sono venuto a lavorare e ad essere a disposizione, sarà il mister a decidere".

Il tuo idolo è Ibra, oggi c'è un portiere al quale ti ispiri?

"Già l'avevo detto una volta alla prima intervista a Torino, da ragazzino sono cresciuto con i video di Abbiati, non mi chiedetemi il perché".


Da ex attaccante le fa un certo effetto vedere giocare De Bruyne?

"No, per adesso sto solo pensando di fare il meglio possibile per non farlo segnare in allenamento".

Responsabilità o peso giocare nella difesa meno battuta d'Europa?
 
Nessuna pressione, sarà solo un piacere in più"
.

Coincidenza arrivi dopo Meret qui, alla Spal capitò il contrario:
"Ci ritroviamo qua, è solo un piacere lavorare con lui. Ottimo portiere e ragazzo".

Se dovessi alzare un trofeo ti toglieresti la barba?
"Non credo, ma per vincere lo scudetto la posso tagliare anche".

Pochi gol subiti dal Napoli in area, rischi un ostacolo avendo tanti compagni in area?
"Devo fare tutto quello che serve per dare una mano alla squadra e per farli sentire sicuri".

Differenza tra essere il portiere di una big con una squadra che gioca per obiettivi minori?
"Gioco completamente differente, è facile quando hai 12 tiri a partita, quando sei in una squadra così hai pochi tiri e devi essere sempre pronto e concentrato".


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