Il CEO di DAZN Italia sulla situazione dei diritti tv in Serie A

Intervenuto al Social Football Summit 2025, Stefano Azzi - CEO di DAZN Italia - ha parlato della situazione legata ai diritti televisivi del calcio in Italia e in Serie A, del suo valore economico e dell'impossibilità di trasformarlo in un prodotto gratuito. Queste le sue parole riportate da calciomercato.com.
"Oggi i diritti televisivi rappresentano la spina dorsale del sistema calcio: oltre 900 milioni di euro l'anno solo per la Serie A, mentre un campionato domestico come la Premier Leage si muove su cifre ancora più alte, sui 3 miliardi di euro circa. Se la Serie A in chiaro è esistita in rarissime eccezioni, che si contano sulle dita di una mano, la Serie A gratis non è mai esistita. Questo ce lo dicono i 30 anni di storia dei diritti tv del nostro campionato e di trasmissione tv".
"Considerando il valore che viene assegnato storicamente dalle stesse leghe ai campionati domestici, investimenti di questa portata non riescono a essere sostenuti attraverso un modello gratuito. Gli addetti ai lavori sanno che cifre simili non si ripagano con la sola pubblicità, nemmeno con gli accordi di distribuzione anche perché più ne fai più il valore del prodotto scende. Per arrivare ad un ricavo di 900 milioni con la sola pubblicità, servirebbe raccogliere oltre quindici volte il valore della pubblicità programmata al Festival di Sanremo, su un'audience paragonabile, e con una continuità spalmata su nove mesi. Assumendo che ci siano aziende con tale capacità e benefici dal farlo".
"La domanda vera diventa: perché il calcio visto in tv dovrebbe essere gratuito, quando quello vissuto allo stadio tra biglietti e merchandising è giustamente a pagamento?"
"Gli sport che vanno, o sono andati, completamente in chiaro e gratuitamente hanno un valore di mercato di 40-60 milioni di euro, non di 900 milioni. È evidente che un simile equilibrio economico non sarebbe possibile. La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio e sfruttare tutte le possibilità che la tecnologia può offrirci per rendere il prodotto calcio sempre più avvincente".
"A partire dalla stagione 2024-25, grazie al pacchetto dei diritti che abbiamo acquisito, abbiamo riportato la Serie A in chiaro ma in una forma diversa da quella tradizione: digitale, con un modello che amplia il pubblico senza compromettere l'economia del campionato. Abbiamo trasmesso big match come Milan-Napoli, Lazio-Inter, Juventus-Milan, Atalanta-Inter e Roma-Juventus. Quest'anno abbiamo trasmesso già una partita come Roma-Milan e nel weekend ci sarà Fiorentina-Juventus".
"La condizione per costruire tutto questo resta la stessa: riconoscere il valore del prodotto, rispettarlo e continuare a investirci. Dietro ogni partita ci sono investimenti, professionisti, diritti, tecnologie di produzione e una filiera intera di persone. In merito a come si dimostra il valore Premium della Serie A, non entro in questioni di campo perché non sono temi che competono alle piattaforme, questo lo lasciamo fare agli addetti ai lavori, per quanto riguarda il come si difende penso che ci siano due modi: lavorare per rendere la Serie A un prodotto sempre più appetibile attraverso l'applicazione delle tecnologie che possano attrarre i giovani, accelerando questa integrazione. E, cosa ancora più importante, lavorare senza sosta per diffondere una cultura della legalità che è condizione imprescindibile per garantire alla nostra Serie A un futuro sostenibile e competitivo".
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