Caso Acerbi, difficoltà in azzurro e previsione sui Mondiali: parla Spalletti

Tra le tante situazioni critiche che hanno caratterizzato l'esperienza di Luciano Spalletti alla guida della Nazionale, prima dell'esonero che ha posto fine al discorso, figura anche quella connessa a Francesco Acerbi e al suo no alla convocazione. L'ex CT ha parlato anche di tale questione, dal Festival dello Sport di Trento, soffermandosi poi più in generale sul percorso in azzurro e sull'attuale progetto targato Gattuso. Queste le sue parole:
"Sono sempre di più quelli che trovano scusanti o motivazioni per non assolvere i propri impegni, sono sempre di meno quelli che ci mettono la faccia" riporta La Gazzetta dello Sport.
Acerbi: "La possibilità di dirmi quelle cose che ha detto c'era stata e invece le ha dette troppo tardi. Acerbi ha accettato la pre-convocazione: il giorno prima di convocare i giocatori gli ho telefonato e gli ho detto che aveva ragione perché il campo aveva detto una cosa chiara ed è ancora uno dei più forti. Nella semifinale con il Barcellona ha fatto il gol decisivo e gli ho detto che era sempre uno dei più bravi mentre prima avevo cercato di escluderlo per dare forza ai giovani. Volevo convocarlo per la partita-chiave contro la Norvegia, avevamo tre infortunati: Gabbia, Buongiorno e Gatti".
Difficoltà in azzurro: "In Nazionale ho cercato di trasferire il mio modo di essere e forse ho sbagliato. E i giocatori a volte non sono andati bene. Invece forse c'era bisogno di più leggerezza per tenere a bada le pressioni enormi. Io ho cercato di fare capire che il calcio è una cosa seria. Mi sono sempre fatto la domanda di come i giocatori avrebbero preso le mie parole".
L'Italia di Gattuso: "L’Italia ai Mondiali ci va, sicuro. Ha giocatori forti e Gattuso sa farli giocare, alcune partite le ha vinte lui. Retegui e Kean hanno fisico e sanno creare l’azione. Ci sono 20 calciatori, ma anche 25, con cui si può costruire una squadra competitiva, Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Tonali, Barella… Ci sono tanti top. E Pio Esposito ti dà la convinzione che avremo presto un padrone dell’area di rigore, ha qualità tecniche importanti, avete visto il gol di ieri? Mi ricorda Bobo Vieri, per il tiro, i movimenti e pure perché qualsiasi cosa gli tiri addosso te la rimanda indietro pulita".
L'addio al Napoli: "Per me era diventato difficile perché il presidente aveva preso il sopravvento, non mi ha mai parlato di un rinnovo o di un qualsiasi regalo per far vedere che mi voleva bene. Ha agito in modo prepotente con la prelazione sul rinnovo e ho deciso di non rimanere, anche a costo di non poter allenare come da contratto. L'anno dopo ha creduto di poter gestire la situazione da solo, è andata com'è andata e ha dovuto scegliere un altro allenatore forte, che avesse la personalità che Napoli richiede".
Totti e Icardi: "Ho sempre avuto un rapporto schietto con lui, forse troppo dicendo alla Roma di gestire la situazione-Totti. Mi ha messo in difficoltà a volte? Sì, anche perché se a Roma ti metti contro il Re di Roma, vai a casa te. Ora il rapporto si è ricostruito, abbiamo fatto uno spot pubblicitario e una cosa insieme che si vedrà verso fine mese. Spero che succeda anche con Mauro Icardi, uno dei giocatori più forti e letali che abbia mai avuto in area di rigore, il problema era tutta la situazione che aveva intorno..."
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