Igli Tare racconta il suo arrivo al Milan, la scelta di Allegri e l'acquisto di Jashari

Igli Tare
Igli Tare / Nicolò Campo/GettyImages
facebooktwitterreddit

Ai microfoni di Top Channel Albania per Top Story, Igli Tare ha raccontato l'arrivo al Milan da direttore sportivo dopo una carriera da calciatore in Serie A, con un pizzico di rimpianto per una scelta che l'ha portato a fare una strada più lunga da calciatore, che gli ha tolto - forse - qualche soddisfazione in più a livello nazionale. L'attuale diesse rossonero ha parlato della scelta Allegri e dell'acquisto di Jashari. Di seguito una parte dell'intervista riportata da Milan News.

"Sentivo che sarei passato dall'essere un calciatore ad un allenatore, come mi sentivo durante l'era comunista con i miei compagni di scuola, quando sedevamo al Parku Rinia e dicevo sempre loro che un giorno mi avrebbero visto in Serie A, nel campionato italiano. Mi dicevano sempre che ero pazzo e non credevano. Dopo quindici anni ho incontrato per caso un mio amico che mi ha raccontato questo fatto. Credo che se hai un sogno, devi saper lottare e realizzarlo. Ho un'espressione che uso sempre: 'Quello che per altri è la fine, per me è solo l'inizio'. Il mio desiderio di provare la mia carriera fuori dall'Albania è stata forse un'idea sbagliata, forse ho scelto la strada più lunga perché avrei potuto avere la migliore carriera in nazionale".

"Al Milan voglio rimanere il più a lungo possibile perché è un club che rappresenta il limite, non si può andare più in alto del Milan. È tra i club più titolati al mondo insieme al Real Madrid e fino a qualche anno fa era il club con il maggior numero di trofei vinti. Per arrivare a questo livello ci sono stati un lavoro durissimo, sacrifici e passione. È un onore poter far parte della storia di un club come questo. Essere parte di questa realtà mi rende molto soddisfatto. A livello di crescita personale, la mia esperienza con il Milan è fondamentale. Per me non è solo un club, ma una parte integrante della mia carriera e della mia vita e quindi è un obbligo spirituale vincere con questo club ed essere parte della sua storia".

"La societò ha supportato la mia opinione di assumere Allegri come allenatore perché la sua esperienza e il modo in cui gestisce le diverse situazioni con la squadra, con la società, sono tutti ottimi. Jashari? Ha tutto per essere un grande giocatore".


feed