Idee, candidati e suggestioni: chi sarà il nuovo tecnico della Fiorentina?

Sono giorni complessi da leggere quelli della Fiorentina, col rinnovo ufficiale di De Gea come contraltare positivo rispetto a giornate caratterizzate da silenzi pesanti e dal colpo di scena della separazione da Raffaele Palladino (all'indomani di una conferenza stampa in cui Commisso ribadiva il legame tra le parti). Uno scarno comunicato in cui si dà conto di una risoluzione consensuale non è riuscito, per ovvi motivi, a chiarire il motivo delle dimissioni del tecnico, che tanto impreparato hanno trovato il mondo viola (dirigenza e proprietà comprese).
Una situazione che per certi versi ci rimanda a quanto accadde con Gattuso prima del triennio di Italiano, con clamorose dimissioni arrivate a pochi giorni dall'ufficialità e senza mai versioni ufficiali su quanto accaduto. Nuovo divorzio che verosimilmente non troverà motivazioni ufficiali, al di là delle voci e degli spifferi, ma che soprattutto porta la Fiorentina nella condizione di doversi concedere un inatteso casting per la panchina: chi sarà il nuovo tecnico gigliato?
Marco Baroni
Stagione per certi versi affine a quella vissuta da Palladino a Firenze, senza però la qualificazione europea come segnale di riscatto. La Lazio è rimasta in corsa per un posto in Champions fino alla fine e ha visto sfumare contro il Bodo il sogno di giocarsi il successo in Europa League. L'addio ai biancocelesti è ormai ufficiale, Baroni potrebbe ripartire dalla sua Firenze per provare a smentire il detto secondo cui nessuno sarebbe profeta in Patria. Non un nome che infiamma la piazza ma neanche un profilo tale da acuire la contestazione: una "via di mezzo" da non sottovalutare. Occhio però al Torino, avanti rispetto ai viola.
Stefano Pioli
Si tratterebbe di un ritorno, nel 2019 Pioli si dimise dai viola - allora in mano ai Della Valle - poco tempo prima del cambio di proprietà. Una situazione che fece senz'altro discutere ma che di certo non si è mai tradotta in una spaccatura con una piazza a cui l'ex tecnico del Milan resta legato, anche per il dramma di Astori che ha ovviamente lasciato il segno anche nel tecnico. I problemi riguardano perlopiù questioni burocratiche ed economiche: Pioli passerebbe da un ingaggio da 12 milioni a uno decisamente inferiore, peraltro dovrebbe fare i conti con problemi di tassazione se lasciasse l'Al-Hilal prima di luglio (non usufruendo del passaggio dal 22% al 2%, spiega La Nazione).
Francesco Farioli
Profilo diverso dei due citati, meno esperto e per certi versi più intrigante e da scoprire (perlomeno nel contesto italiano). Fin qui ha accumulato esperienza in Turchia, al Nizza e poi all'Ajax, sempre con buoni risultati: è un tecnico giovane - classe '89 - e potrebbe dunque essere in linea con le idee sempre professate da Commisso nella scelta di un nuovo tecnico. Qualche sera fa è stato visto a cena a Firenze, non è detto che sia un indizio - parliamo comunque di un tecnico toscano - ma il suo profilo va senz'altro tenuto in considerazione come outsider.
Alberto Gilardino
Non si tratta di un profilo in grado di scaldare la piazza, è anzi verosimile che un arrivo di Gilardino alla guida dei viola possa acuire i contrasti tra la piazza e la società. Non mancano però tra le righe aspetti tali da non far escludere del tutto l'arrivo dell'ex attaccante: si può citare la possibile continuità col 3-5-2 di Palladino, quello utilizzato nell'ultimo periodo, e la gestione virtuosa di Gudmundsson da parte di Gila nel suo percorso genoano. Aspetti che Pradè terrà in considerazione ma che, agli occhi della piazza, non sembrano poi così intriganti.
Daniele De Rossi
Proprio nei giorni scorsi DDR si è mostrato desideroso di tornare alla guida di una squadra di Serie A, nonostante un contratto ancora in corso con la Roma. Sappiamo quanto Pradè sia legato a De Rossi e possiamo considerare come l'ex Roma, in passato, sia già stato accostato a un approdo in viola. Al contempo si può sottolineare come i rapporti tra la piazza e Pradè siano ai minimi storici: ricorrere a un pupillo del DS potrebbe essere una soluzione impopolare in questo momento.
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