Idee, candidati e suggestioni: chi sarà il nuovo tecnico della Fiorentina?

Sono giorni complessi da leggere quelli della Fiorentina, giornate caratterizzate da silenzi pesanti e dal colpo di scena della separazione da Raffaele Palladino (all'indomani di una conferenza stampa in cui Commisso ribadiva fermamente il legame tra le parti). Uno scarno comunicato in cui si dà conto di una risoluzione consensuale non è riuscito, per ovvi motivi, a chiarire il motivo delle dimissioni del tecnico, che tanto impreparato hanno trovato il mondo viola (dirigenza e proprietà comprese).
Una situazione che per certi versi ci rimanda a quanto accadde con Gattuso prima del triennio di Italiano, con clamorose dimissioni arrivate a pochi giorni dall'ufficialità e senza mai versioni ufficiali su quanto accaduto. Nuovo divorzio che verosimilmente non troverà motivazioni ufficiali, al di là delle voci e degli spifferi, ma che soprattutto porta la Fiorentina nella condizione di doversi concedere un inatteso casting per la panchina: chi sarà il nuovo tecnico gigliato?
Stefano Pioli
Si tratterebbe di un ritorno, nel 2019 Pioli si dimise dai viola - allora in mano ai Della Valle - poco tempo prima del cambio di proprietà. Una situazione che fece senz'altro discutere ma che di certo non si è mai tradotta in una spaccatura con una piazza a cui l'ex tecnico del Milan resta legato, anche per il dramma di Astori che ha ovviamente lasciato il segno anche nel tecnico. I problemi riguardano perlopiù questioni burocratiche ed economiche: Pioli passerebbe da un ingaggio da 12 milioni a uno decisamente inferiore, peraltro dovrebbe fare i conti con problemi di tassazione se lasciasse l'Al-Hilal prima di luglio (non usufruendo del passaggio dal 22% al 2%). Al di là delle criticità in tal senso il tecnico appare disponibile a trattare e va considerato come la prima scelta.
Francesco Farioli
Profilo diverso dei due citati, meno esperto e per certi versi più intrigante e da scoprire (perlomeno nel contesto italiano). Fin qui ha accumulato esperienza in Turchia, al Nizza e poi all'Ajax, sempre con buoni risultati: è un tecnico giovane - classe '89 - e potrebbe dunque essere in linea con le idee sempre professate da Commisso nella scelta di un nuovo tecnico. Qualche sera fa è stato visto a cena a Firenze, non è detto che sia un indizio - parliamo comunque di un tecnico toscano - ma il suo profilo va senz'altro tenuto in considerazione come outsider.
Alberto Gilardino
Non si tratta di un profilo in grado di scaldare la piazza, è anzi verosimile che un arrivo di Gilardino alla guida dei viola possa acuire i contrasti tra l'ambiente e la società. Non mancano però tra le righe aspetti tali da non far escludere del tutto l'arrivo dell'ex attaccante: si può citare la possibile continuità col 3-5-2 di Palladino, quello utilizzato nell'ultimo periodo, e la gestione virtuosa di Gudmundsson da parte di Gila nel suo percorso genoano. Aspetti che Pradè terrà in considerazione ma che, agli occhi della piazza, non sembrano poi così intriganti.
Daniele De Rossi
Proprio nei giorni scorsi DDR si è mostrato desideroso di tornare alla guida di una squadra di Serie A, nonostante un contratto ancora in corso con la Roma. Sappiamo quanto Pradè sia legato a De Rossi e possiamo considerare come l'ex Roma, in passato, sia già stato accostato a un approdo in viola. Al contempo si può sottolineare come i rapporti tra la piazza e Pradè siano ai minimi storici: ricorrere a un pupillo del DS potrebbe essere una soluzione impopolare in questo momento.
Domenico Tedesco
Detto della volontà viola di sancire il ritorno di Stefano Pioli è evidente anche la necessità, per non farsi trovare impreparati, di vagliare alternative: secondo il Corriere dello Sport occorre tenere in considerazione anche il profilo di Domenico Tedesco. L'ex allenatore dello Schalke arriva dall'esperienza come CT del Belgio, è un tecnico giovane e a caccia della sua prima avventura in Italia: l'identikit (per giovane età e per grande duttilità tattica) è vicino alle idee percorse generalmente da Commisso nella scelta di un nuovo allenatore.
Thiago Motta
Suggestione che sta prendendo piede nelle ultime ore, accanto al profilo di Pioli dato da più parti in pole. Sarebbe senz'altro una pista in grado di incuriosire, data la grande stagione a Bologna e le successive difficoltà vissute alla Juventus. Non mancano potenziali ostacoli: la concorrenza dell'Atalanta è l'aspetto principale da considerare, al contempo si può anche notare come Kean e Fagioli (ora in viola) non siano stati valutati da Motta come risorse utili lo scorso anno alla Juve.
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