I temi principali di Israele-Italia
- L'Italia per i tre punti in campo neutro
- Il dubbio Zaccagni e la probabile formazione

Prosegue il percorso della Nazionale di Gennaro Gattuso con l'ultima delle due sfide in programma nella sosta di settembre. Dopo aver superato con vigore l'Estonia nel secondo tempo del Gewiss Stadium di Bergamo, gli azzurri si preparano a sfidare Israele in campo neutro, nella cornice del Nagyerdei Stadion di Debrecen.
Scopriamo i cinque temi principali della gara in programma stasera, lunedì 8 settembre 2025, a partire dalle ore 20:45 fra Israele e Italia.
L'unico risultato possibile
Tante vittorie consecutive per rincorrere la Norvegia dopo l'amaro esordio di giugno. Era ciò che si pensava prima che il girone si sviluppasse e che in discussione ci fosse non solo il primo, ma anche la seconda piazza del gruppo in cui sono stati inseriti gli azzurri. Invece, prima di ipotizzare un'improbabile rimonta sui norvegesi, occorrerà riprendere in classifica Israele, distante 3 punti (con una gara in più disputata) e nuova spina del fianco in un percorso che si sta rivelando più complicato del previsto. L'unico risultato possibile è quindi la vittoria, per mettere da parte l'ipotesi di restare fuori dalle prime due posizioni.
Il dubbio Zaccagni e la probabile formazione
Un 4-4-2, da molti letto come 4-2-4, che potrebbe non ripetersi nella seconda sfida in programma. I dubbi di Gennaro Gattuso non sono molti, ma riguardano uno di quei calciatori che non ha un sostituto naturale nella rosa azzurra. Senza Mattia Zaccagni, non al meglio e non convocato, l'ipotesi potrebbe portare a un passaggio al 4-3-3, per un approccio meno spericolato contro una formazione più insidiosa di quella estone. La scelta di sacrificare uno fra Retegui e Kean, rinunciando al doppio attaccante e inserendo Giacomo Raspadori sulla fascia sinistra e probabilmente Manuel Locatelli per rinforzare il centro il campo, è oggi la più quotata.
I precedenti con Israele
7 partite totali, 6 vittorie e un solo pareggio (ai Mondiali del 1970). L'Italia è storicamente imbattuta contro Israele, affrontata la prima volta nelle qualificaizioni mondiali 1961-62 e l'ultima nella doppia sfida dell'anno scorso. Questo il bilancio totale degli azzurri.
- Israele-Italia 2-4 (Qual. Mondiali - Playoff andata, 1961)
- Italia-Israele 6-0 (Qual. Mondiali - Playoff ritorno, 1961)
- Italia-Israele 0-0 (Mondiali 1970, Girone)
- Israele-Italia 1-3 (Qual. Mondiali - Girone, 2016)
- Italia-Israele 1-0 (Qual. Mondiali - Girone, 2017)
- Israele-Italia 1-2 (Nations League - Girone, 2024)
- Italia-Israele 4-1 (Nations League - Girone, 2024)
L'importanza dei cambi nelle parole di Gattuso
"Dobbiamo fare i complimenti a Cambiaso, Raspadori, e a chi è entrato l’altro giorno. Hanno dato vivacità, energia fresca. Questo è un aspetto da non sottovalutare. Si possono cambiare il 45% dei calciatori, è un valore aggiunto. Abbiamo la fortuna di avere giocatori interessanti anche in panchina, può essere un valore aggiunto come a Bergamo".
Da Bergamo a Debrecen con la certezza quindi che nel gruppo rosa italiano può essere determinante anche chi resta fuori dall'undici titolare. Giacomo Raspadori è uno dei maggiori esperti in ingressi dalla panchina e nella sfida contro Israele potrebbe aver guadagnato un posto dal primo minuto insieme ad Andrea Cambiaso proprio (anche Dimarco non è al meglio) grazie alla qualità dei loro spezzoni con l'Estonia.
Le possibilità di variazione del sistema azzurro
Il 4-3-3 e poi il 3-5-2 con Mancini, confermato dal corso Luciano Spalletti, sgretolatosi dall'Europeo 2024 in poi dopo un avvio comunque positivo. L'Italia non ha un unico sistema di gioco di riferimento; l'ultimo lustro ha evidenziato in maniera significativa come i calciatori azzurri siano in grado di adattarsi in fretta ai nuovi dettami tattici dei CT. Nella continua polemica su quale sistema sia meglio per la Nazionale, ora la maggioranza dell'opinione pubblica concorda sulla linea difensiva a quattro, e le prime risposte positive sono già arrivate.
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