I temi chiave dell'undicesima giornata di Serie A
- Classifica all'insegna dell'equilibrio in vetta: nessuna fuga, quattro squadre in due punti
- Spalletti cerca di dar seguito, nel derby, alle ambizioni Scudetto
- De Rossi e Vanoli: esordio di fuoco in un vero scontro diretto

L'undicesima giornata di Serie A prenderà il via oggi, con l'anticipo serale tra il Pisa e la sorprendente Cremonese di Nicola: si aprirà un turno che proporrà come portate principali il derby della Mole, domani alle 18, e il big match di domenica sera tra Inter e Lazio. Il tutto senza sottovalutare una trasferta delicata del Napoli e Bologna e una classifica più corta che mai, soprattutto nelle zone più importanti.
Equilibrio in vetta
Equilibrio evidente, reso chiaro da una fotografia che non chiede particolari spiegazioni: quattro squadre, le prime, racchiuse in appena due punti. Nessuno è riuscito fin qui ad andare in fuga, il Napoli deve difendere il primo posto e dovrà vedersela in trasferta con un Bologna protagonista di una striscia positiva di sette partite.
Un Bologna che, tra l'altro, con un successo potrebbe coltivare sogni di altissima classifica, portandosi ad appena un punto dagli stessi partenopei. Al contempo il Milan, la Roma e l'Inter avranno la possibilità - con un successo - di puntare alla vetta della classifica e la Juve, attesa dal derby, potrebbe dar seguito alle ambizioni da Scudetto non nascoste da Spalletti al momento del proprio arrivo: una corsa in cui, quest'anno, l'equilibrio sembra davvero poter durare a lungo.
Il derby di Torino
Primo derby di Torino per Luciano Spalletti, chiamato a dar seguito a quanto fatto vedere dalla Juventus nelle ultime due uscite: vittoria al debutto contro la Cremonese, pareggio interno in Champions con lo Sporting (non senza segnali incoraggianti a livello di gioco). La tradizione sorride in modo palese ai bianconeri, il Toro non vince un derby da ormai 10 anni, ma si sottolinea come la formazione di Baroni non perda da cinque partite e abbia superato parte delle difficoltà palesate nelle prime uscite, trovando ormai continuità anche a livello tattico.
Tante le sfide in ballo per Spalletti: dalle difficoltà in difesa per l'assenza di Kelly, con annesse trovate sorprendenti su Koopmeiners, alla necessità di rilanciare al meglio Openda e soprattutto David in un momento in cui, di fatto, la certezza principale dei bianconeri risponde al nome di Dusan Vlahovic (che ieri si è regolarmente allenato e sarà dunque a disposizione).
Inter: vincere...e convincere
Le due vittorie contro Verona e Kairat, in campionato e in Champions League, hanno portato con sé strascichi anche sorprendenti: il peso dei tre punti è innegabile in entrambi i casi, ed è evidente come permetta di lasciare da una parte criticità e mugugni, al contempo non mancano riferimenti a un Chivu che non vorrebbe vedere una squadra "seduta" e colpevole di sottovalutare gli avversari di turno. Con tanto di reprimenda negli spogliatoi.
Contro la Lazio a San Siro sarà un'occasione, contro un avversario sicuramente provante, per capire se lo spogliatoio avrà o meno dato seguito all'input del tecnico: Chivu, dal canto proprio, si prepara a dare vita a un copioso turnover in ogni reparto, continuando dunque sulla strada delle rotazioni. La Lazio di Sarri, invece, tra mille difficoltà (infortuni e mercato bloccato) sta riuscendo a resistere e a inanellare una buona serie di risultati (sei partite di fila senza perdere).
DDR e Vanoli: subito un esame
In pochi avrebbero potuto immaginare che a inizio novembre Vieira e Pioli fossero già fuori dai giochi: il primo era chiamato a dare continuità a quanto di buono fatto l'anno scorso, il secondo era tornato in Italia firmando un lungo (e ricco) contratto con la Fiorentina, intenzionata a costruire un ciclo proprio con Pioli alla guida. L'avvio di stagione di rossoblù e viola ha costretto i due club a virare verso direzioni diverse, procedendo con l'esonero e chiamando in panchina De Rossi da una parte e Vanoli (al Viola Park per la firma) dall'altra.
DDR non sarà in panchina per squalifica, a Marassi, ma è evidente che questo scontro diretto per la salvezza offra subito una chance, ai due nuovi tecnici, per lasciare un segno importante nella lotta per restare in A. Una lotta che, nei pensieri della Fiorentina, sarebbe dovuta essere quanto di più distante dalle ambizioni estive della squadra.
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