I tanti casi da risolvere e la strategia della Juve per iniziare a fare mercato

A livello di mercato la Juventus non è riuscita fin qui a muoversi con decisione e di fatto Tudor ha accolto solo Jonathan David come volto nuovo, a parametro zero. La priorità, fin dall'arrivo di Damien Comolli come DG, ha riguardato e riguarda tutt'ora la necessità di superare quei casi che - in qualche modo - tengono la Juve sotto scacco, impedendo al club bianconero di muoversi in entrata.
Il presupposto di partenza, ottimizzare le uscite al massimo anche al di là della volontà dei singoli giocatori, ha rischiato di creare qualche malumore (vedi il caso Weah) mentre a livello di rinnovi la situazione appare più liscia. Federico Gatti e Kenan Yildiz sono vicini al nuovo accordo, nel caso del turco si tratta del presupposto per blindarlo, mentre il caso Dusan Vlahovic si è confermato irrisolvibile e ormai compromesso (con annesse difficoltà per sancirne la cessione).
Cedere per acquistare: l'imperativo bianconero
Altri casi spinosi sono quelli connessi a Conceiçao e Kolo Muani, a una permanenza apparsa in passato scontata e diventata poi più complessa da concretizzare (per via degli accordi da trovare con Porto e PSG). La Juve ha fretta, spiega Tuttosport, e adesso il presupposto base riguarda la necessità di cedere per poi acquistare: per ogni ingresso servirà un addio, per un discorso di spazi in rosa ma anche salariale.
Gli elementi ritenuti di troppo o comunque in odore di addio sono tanti: il quotidiano cita Perin, Djalò, Facundo Gonzalez, Arthur, Nico Gonzalez e Milik. Anche Douglas Luiz può rientrare nella lista, senza considerare Mbangula e Kostic in bilico o possibili offerte per Kelly (in dubbio nonostante il riscatto). Una nuova rivoluzione e non quei due-tre colpi per puntellare la rosa: possibile che, rispetto al recente passato, siano visti di buon occhio profili di maggiore esperienza, apparsi un vero e proprio tabù nelle ultime sessioni.
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