Gli infortuni, la situazione della Lazio, le difficoltà tattiche: la conferenza stampa di Maurizio Sarri

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri / Paolo Bruno/GettyImages
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Conferenza stampa senza peli sulla lingua per Maurizio Sarri alla vigilia della sfida di Bergamo contro l'Atalanta. Il tecnico della Lazio ha analizzato la situazione della sua squadra, parlando delle difficoltà che sta riscontrando, degli infortunati e dei giocatori in fase di recupero. Tra i temi anche la scelta di rimanere al comando della formazione laziale nonostante il blocco del mercato che sta, inevitabilmente, condizionando la stagione e le sue scelte tattiche.

"Al momento la Lazio è dipendente dai giocatori a disposizione, sia per le scelte che per il modulo. A Genova avevamo sette assenze, a Torino otto. È una situazione difficile, specialmente per una squadra che ha vissuto la nostra estate. Noi sappiamo quale sarà il nostro campionato, di difficoltà e sofferenze. L'Atalanta è molto simile a quella di Gasperini, le differenze sono minime".

"Dia, Zaccagni e Marusic vivono situazioni al limite: si sono allenati con noi solo oggi e non sappiamo che tipo di minutaggio possono avere. Sono stati allenamenti poco indicativi dal punto di vista fisico, qualcuno dovrà giocare per forza e altri saranno a disposizione, anche se un acciaccato che entra dalla panchina mi preoccupa. Fare un cambio e dopo quindici minuti dover sprecare un altro slot è un problema. Abbiamo fatto una analisi sugli infortuni, alcuni sono pregressi. Dia è da tre anni che ha problemi alla caviglia, Pellegrini è traumatico, alcuni infortuni muscolari sono legati in specifiche aree del corpo, sono situazioni diverse e non è facile dare spiegazioni. Zaccagni viene da una estate difficile dove si è operato".

"Per il mercato di gennaio ho parlato con il direttore e mi ha detto che molto probabilmente si potrà fare mercato ma non abbiamo una indicazione ufficiale".

"La squadra di tre anni fa aveva qualcosa in più. Quaesta forse ha più fisicità, ma se ricordiamo i giocatori persi durante gli anni erano giocatori di altissimo livello. La nostra situazione era difficile all'inizio e lo sta diventando ancora di più. Affrontiamo sulla carta una formazione molto più forte di noi, ma dal punto di vista tattico meno punti di riferimento diamo e meglio è. Cataldi è un giocatore affidabile".

"Io sono contento: una squadra come questa che ha vissuto quello che ha vissuto per quattro mesi e che gioca un derby con quella prestazione, che domina a Genova - dove ha sofferto la Juventus - e recupera la partita contro il torino in quel modo è un aspetto positivo. Cancellieri ha iniziato a giocare sfruttando le sue qualitò, penso faccia parte dell'evoluzioni sua come calciatore e persona. Deve muovere la palla con grande velocità e attaccare gli spazi, così diventa velenoso. Se si intestardisce diventa più prevedibile. Isaksen è in crescita. Dele-Bashiru è ancora sotto osservazione dallo staff medico, ha un controllo finale la prossima settimana. La gestione in questo momento è totalmente medica".

"A gennaio e giugno dell'anno prossimo ti dirò se questo progetto è interessante. Quello che ho fatto fino ad ora lo avrei fatto solamente per una squadra. In una squadra che mi dice che non avrebbe potuto fare mercato dopo aver firmato il contratto sarei sicuramente andato via e avrei abbandonato immediatamente, qui ho avuto forti remore a farlo. Questa forza non mi sta abbandonando nonostante le difficoltà e le bestemmie giornaliere che sono costretto a tirare. Ho sempre la ferma convinzione di far crescere questo gruppo e tirare fuori sette o otto che possano giocare a buon livello".

"Castellanos è ancora palesemente sotto i medici, si parla di un infortunio di minimo 4-5 settimane quindi siamo ancora piuttosto lontani dal ritorno in campo. Le difficoltà di Tavares hanno una storia più lunga, non penso siano difficoltò tattiche. Non pensosia un giocatore che può giocare in mezzo al campo, non ha una gestione della palla di grandissimo livello da fermo, mentre da esterno alto perde l'accelerazione palla al piede. È un ragazzo che deve solo trovarsi dal punto di vista della fiducia in se stesso, più mentale che sotto altri punti di vista".

"Con questi ragazzi il percorso è lungo, in squadra abbiamo tanti ragazzi che giocano per istinto. La mia capacità di incidere diventa minore nel breve periodo, un giocatore con queste caratteristiche mentali ha qualità diverse rispetto al calcio di ordine che piace a me. Faccio fatica a farli crescere, non per loro volontà ma per le loro caratteristiche mentali. Vedo però una evoluzione nel modo di porsi e la disponibilità di questi ragazzi. Continuando così qualche giocatore crescerà in maniera forte. Ora come ora faccio fatica a farli giocare come voglio io".


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