Gli errori del passato, Genoa nel destino e il peso del tifo: De Rossi si presenta

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DDR / Silvia Lore/GettyImages
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Dopo un inizio difficile di stagione, con Vieira in panchina, il Genoa ha scelto di ripartire da Daniele De Rossi come nuovo allenatore: l'ex tecnico e bandiera della Roma riparte dunque dai rossoblù e si prepara a guidarli (al netto della squalifica) in vista della sfida contro la Fiorentina, sorprendente scontro diretto in zona retrocessione. Queste le parole di DDR in conferenza stampa:

Ringrazio la società per la fiducia e il ds Diego Lopez. Non vedo l’ora di cominciare“ riporta gianlucadimarzio.com.

Un segno del destino: “La strada che mi ha portato fino a qui la vedo metaforica. Tante volte si sono chiuse delle porte che pensavo fossero occasioni da non poter perdere, a giugno ho avuto dei contatti con altre squadre. Le tante porte chiuse mi hanno portato poi qui, in quello che è un posto migliore rispetto alle proposte che avevo in passato. Il Genoa è una grande squadra per me, è un grande onore. Penso che questo ruolo vada ricoperto con onore e con rispetto di dove si è”.

Il livello della squadra:Tutti gli allenatori hanno bisogno di adattare le proprie idee in base al materiale umano e tecnico. Questa società di DNA ne ha da vendere, questo dovremo farlo diventare una qualità in più della nostra squadra. Stiamo parlando di un materiale tecnico importante, sono contento dei giocatori che ho. Abbiamo fretta di fare punti, ma non di vedere quello che si vedrà tra poche partite”.

Sfida con la Fiorentina: “Se avessi potuto scegliere l’avversario da non affrontare sarebbe stata la Fiorentina, perché ha un nuovo allenatore molto bravo e dei campioni feriti. Siamo una squadra forte anche noi, il Genoa che voglio vedere è quello che ho visto tante volte venendo a giocare qui. Questi ragazzi hanno grande voglia e grande condizione fisica, per questo va dato merito a Vieira e al suo staff. Sarà un Genoa che ci farà ben sperare per il futuro”.

I problemi del Genoa: “Se sto qui qualche problema c’è stato, altrimenti sarei ancora sul divano. L’errore più grande che potremmo fare è cercare di cambiare tutto in tre giorni e provare a risolvere tutte le cose che sono mancate. Proprio guardando le partite in passato non ho mai visto una squadra che ha schiacciato il Genoa“.

L'ambiente: “Ogni allenatore mette il proprio modo di vivere il lavoro. Io trasmetto quello che sento, che sia il Genoa o l’Ostia Mare. Voglio giocatori che lavorino per vincere a ogni costo. Poi abbiamo una grande tifoseria, dobbiamo portarli dalla nostra parte: lo stadio deve essere una bolgia. So che è un valore aggiunto che può darci punti. Faccio questo lavoro per vivere queste atmosfere e mi rende felice vedere che questo stadio sia dalla mia parte. Qui voglio diventare un tutt’uno con l’ambiente“.

Errori fatti: “Di errori ne ho fatti, li fanno tutti e io penso di essere un allenatore autocritico. Invece di puntare il dito su problematiche avute dalle altre parti ho analizzato le cose che potevo fare meglio”.

Disponibilità dei calciatori: "Quando arriva un allenatore succede sempre, tutti mi hanno dato disponibilità. Le criticità vengono fuori dopo, quando non giocano quattro o cinque partite. Intanto ringrazio i giocatori per disponibilità, nell’accettare che volessi entrare dentro le loro teste“.

La squalifica: “Mi dispiacerà non essere in campo per la prima sfida. È un handicap grosso per quelle che sono le mie emozioni. Il Genoa è il posto giusto, può nascere un grande amore. Più sotto alla gradinata a esultare andranno i giocatori, io dovrò rimanere più lucido”.

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