Gennaro Gattuso parla della sfida contro la Norvegia e del ritorno a Milanello

Gennaro Gattuso
Gennaro Gattuso / Image Photo Agency/GettyImages
facebooktwitterreddit

A poche ore dalla sfida contro la Norvegia che chiuderà la fase di qualificazione al Mondiale 2026, il commissario tecnico degli azzurri Gennaro Gattuso ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali della Nazionale. Il tema del giorno è la sfida contro i norvegesi: solo con una vittoria con 9 o più gol di scarto ci permetterebbe il sorpasso e la qualificazione diretta al Mondiale, più probabile invece l'inferno dei playoff, che da due edizioni sono stati disastrosi per l'Italia con le sconfitte contro Svezia e Macedonia del Nord.

"Sfideremo una squadra tosta, fisica e ben messa in campo, che gioca sempre a intensità molto alta. Davanti hanno tre/quattro giocatori di livello: gli manca Odegaard, però c'è Bobb, dall'altra parte invece hanno Nusa, Sorloth e Haaland. Dobbiamo sbagliare poco, dare meno campo possibile perché riescono a metterti in difficoltà".

"Allo stadio siamo più vicini ai 70mila che ai 60mila, significa che c'è tanta gente che ci vuole bene, che sta apprezzando quello che stiamo facendo. La partita contro la Moldavia l'hanno guardata 5,8 milioni di persone, poi è normale, non possiamo piacere a tutti, ma siamo orgogliosi di quelli che ci seguono e dell'affetto che si percepisce, che si tocca con mano. Quando vado negli stadi la gente mi ferma, mi chiede dei giocatori con entusiasmo, abbiamo bisogno di queste persone perché sappiamo bene quello che ci dobbiamo giocare".

"Sono contento di tornare a San Siro, ma sinceramente mi fa poco effetto, forse me ne ha fatto di più entrare a Milanello, nella camera che ho usato da giocatore, ma entrarci da allenatore. Ho pensato a tante soddisfazioni, tante notti nelle quali dormivo tranquillo, ma ce n'erano anche alcune in cui non si riusciva a prendere sonno per le delusioni. I ricordi sono questi qua, ho passato più di 16 anni qua, ma bisogna focalizzarci sulla Norvegia".


feed