Gattuso predica calma sui playoff ed esalta il lavoro degli attaccanti azzurri

Il successo ottenuto contro l'Estonia per 3-1 permette all'Italia di avvicinarsi al meglio alla sfida, in programma domani a Udine, contro Israele: per gli Azzurri sarà l'occasione da non mancare per mettere al riparo la partecipazione ai playoff, ultimo obiettivo rimasto verosimile in un girone dominato dalla Norvegia. Gennaro Gattuso, CT azzurro, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida valida per la qualificazione ai Mondiali:
Un'atmosfera particolare: “Siamo felici della situazione generale e della guerra che è finita, è una roba bellissima vedere tanta gente che può tornare a casa. Ci sarà la partita, con 10-11mila tifosi allo stadio, ci saranno anche persone che contesteranno e che rispettiamo, ma anche altre persone dentro a tifare per noi" riporta La Gazzetta dello Sport.
Le parole di Spalletti: "Ringrazio Luciano prima di tutto, non ti nego che parlando con la federazione ho pensato di chiamarlo, per sentirlo. Però quando senti parlare Luciano capisci che è un uomo vero. Per come la penso io, di sicuro c’è solo la morte, tutto va conquistato. Io quando sono arrivato sapevo al 100% quello che volevo fare. Non so cosa intendesse con leggerezza, ma riuscire a lavorare con la voglia e il senso di appartenenza è il mio obiettivo. Bisogna parlare quando si deve parlare, li lasciamo liberi, si parla di calcio quando si deve parlarne. Anche a me dava fastidio quando si parlava troppo, stiamo facendo questo. I meriti sono dei giocatori, basta guardare Bastoni. Poteva andare via subito, invece è rimasto con la squadra, così come Moise Kean. Ha preferito mangiare con la squadra e poi partire."
Gli attaccanti: "Avevo solo un dubbio, il fatto di riuscire a sopportare due attaccanti. Devo dire che non sono contento solo per i gol che stanno facendo, ma per il lavoro che stanno facendo. Fanno tanto volume, scalano difensivamente in fase di non possesso, si sono fatti trovare pronti. Pio Esposito ha numeri incredibili, merita tanto. Dovevamo fare gol per prendere la Norvegia, creare più palle gol possibili, c’è una logica dietro".
Playoff? "Calma, non li abbiamo ancora centrati”.
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