Gasperini a tutto tondo sulla sua avventura sulla panchina della Roma

Gian Piero Gasperini
Gian Piero Gasperini / Ivan Romano/GettyImages
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Gian Piero Gasperini ha rilasciato una lunga intervista esclusiva al Corriere dello Sport sulla sua nuova esperienza sulla panchina della Roma, sul motivo della scelta e quando è arrivato il primo contatto con il club giallorosso. Tra i temi toccati anche l'importanza dell'attacco, i giocatori da recuperare e anche la sua opinione sul mercato di gennaio.

"Ranieri iniziò a contattarmi verso dicembre. Era ancora tutto nella fase embrionale. Io non sapevo cosa avrei fatto a giugno ma avevo intuito che sarebbe stato l'ultimo anno a Bergamo. Un anno prima parlai con il Napoli ma dopo l'Europa League avevo la sensazione che sarei potuto anche andare oltre con l'Atalanta, perché la squadra era forte. Ho scelto la Roma perché in Italia, insieme al Napoli, è la piazza più appassionata e appassionante, con la differenza che gli azzurri hanno vinto. Lo stimolo è elevatissimo".

"Roma incompleta? Quelli che ho trovato mi hanno dato credito, disponibilità. Indipendentemente dalle situazioni che vivono. Questa è una squadra che ha giocatori in scadenza, in prestito o di prossima uscita. Un misto, insomma, ma c'è una bella compattezza. Dovbyk lo recupereremo. Mi spiace che è andato via con la Nazionale. Artem è un rigorista, non un improvvisato. Lo vedo in crescita, è la cosa più importante perché lui è un giocatore essenzialmente di forza. Vorrei portarlo a una condizione ottimale, alla convinzione di riuscire a far valere i suoi mezzi".

"Fino ad oggi Dybala, Pellegrini e Bailey ci hanno dato due mezzi tempi in tre. Recuperandoli, la nostra qualità aumenterà sensibilmente. La qualità di Dybala è veramente da top. Pellegrini è un giocatore di assoluto valore. Bailey ci darà una grossa mano. Siamo stati un po' sfortunati con lui. Con quei tre e Dovbyk avremo un altro spessore. Perché nel calcio il tutto è valorizzato dal gioco d'attacco".

"Fa male sentir parlare di fortuna (dopo 15 punti in sei partite, ndr). È una bella dote, devo dire che ci sono state altre squadre che hanno ribaltato o vinto partite nei minuti finali. Nella sconfitta non siamo stati fortunati, in alcune vittorie, sì. Però è una cosa abbastanza comune".

"Questa squadre probabilmente non è da Champions League, il merito di questo inizio è dei ragazzi. Nel frattempo è chiaro che ci auguriamo di crescere, lo sappiamo anche noi che il nostro primato è abbastanza casuale. Le partite le abbiamo giocate però, non è che ce le ha regalate nessuno. Adesso iniziano gli scontri diretti, ci si misura con le realtà più importanti, però è vero che questa squadra può migliorare, ha dei margini notevoli".

"Al mercato di gennaio non ho mai creduto molto. È lo scambio delle figurine. No, non voglio dire proprio questo, sono stato ingeneroso, ma a gennaio di solito passano da una squadra a un'altra giocatori che magari erano fermi da un po'. Puoi migliorare un pochino, ma difficilmente fai delle operazioni che stravolgono i contenuti della squadra o imprimono una svolta importante. A me almeno non è mai successo"


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