Fumata bianca dal Consiglio: via libera alla vendita di San Siro a Milan e Inter

Dopo una lunga consultazione, durata ore e caratterizzata anche da momenti di tensione, il Consiglio Comunale di Milano ha dato il via libera alla vendita dello stadio di San Siro e delle aree limitrofe a Inter e Milan per una cifra complessiva di 197 milioni di euro. La delibera, molto attesa e al centro di polemiche in città, è passata con il sostegno della maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Giuseppe Sala e grazie all’astensione cruciale dei consiglieri di Forza Italia (3 su 4), che hanno scelto di non opporsi apertamente pur criticando i limiti del provvedimento. Il numero legale è stato raggiunto, nonostante le proteste fuori da Palazzo Marino con cartelli e slogan contro la cessione del Meazza. Decisivi i 24 voti favorevoli (20 contrari, 2 non hanno partecipato al voto).
Una decisione annunciata ma ostacolata dagli emendamenti
La fumata bianca era nell'aria già da giorni, ma la seduta non è stata priva di ostacoli. L’opposizione di centrodestra aveva infatti presentato ben 239 emendamenti alla delibera, nel tentativo di rallentare e rimettere in discussione l’operazione. Dopo ore serrate di dibattito e votazioni, la maggior parte delle modifiche è stata respinta, mentre solo un emendamento tecnico sulla whitelist, suggerito dalla commissione antimafia e legalità, ha trovato l’approvazione. A pesare sull’esito finale è stato l’accordo politico raggiunto per non prolungare oltre misura il confronto, con la consapevolezza che la partita decisiva si sarebbe comunque giocata sui numeri in aula.
Il futuro dell’area: nuovo stadio e demolizione del Meazza
Ora lo scenario cambia radicalmente: con il via libera del Consiglio, entro il 10 novembre dovrà essere firmato il rogito di vendita e scatterà la trasformazione dell’area. Inter e Milan, attraverso i fondi Oaktree e Redbird, investiranno circa 1,2 miliardi di euro, di cui 700 destinati al nuovo impianto da 71.500 posti progettato dagli studi Foster + Partners e Manica con l'obiettivo di averlo pronto entro il 2030. Il vecchio Meazza sarà in gran parte demolito, restando solo una porzione della curva Sud da destinare a museo o uffici, mentre sorgeranno attorno centro commerciale, parcheggi, ristoranti e hotel di lusso. Un passaggio storico, salutato dal sindaco Sala come una scelta dolorosa ma necessaria per il futuro di Milano, e che segna l’inizio di una nuova era per il calcio e l’urbanistica della città.
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