Fabio Capello analizza la situazione del Milan di Max Allegri

Fabio Capello
Fabio Capello / Angel Martinez/GettyImages
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In una intervista a La Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha analizzato la situazione del Milan dopo la sconfitta casalinga contro la Cremonese all'esordio stagionale in campionato. L'ex ct dell'Inghilterra ha grande fiducia in Massimiliano Allegri, l'unico in grado di risollevare le sorti della squadra rossonera.

"Ad un certo punto, vedendo la partita, ho detto a mia moglie 'ma questa è la squadra dello scorso anno'. Sono emersi tutti i problemi che c'erano già nella passata stagione: ritmo basso, posizionamento errato quando si perde palla e, cosa più importante, mancanza di personalità. Lasciamo stare Modric, che è la classica eccezione che conferma la regola. Per il resto, i difetti sono evidenti. Prendiamo Gimenez, sembra soffrire San Siro. Allora si torna al solito discorso: giocare con la maglia del Milan in quello stadio non è come farlo altrove".

"La squadra fatica a percepire il pericolo e Allegri ha ragione, ma tutto nasce dall'atteggiamento e dal posizionamento. Quando il Milan perde palla, è sempre fuori equilibrio e gli avversari possono sfruttare spazi e tempi, perché ripartono in quattro o cinque completamente liberi. Loftus-Cheek fatica a tornare e Fofana si spinge molto in avanti. Gli indizi c'erano già stati contro il Bari in Coppa Italia".

"Sono sicuro che Max lavorerà sulla fase difensiva perché a livello tattico è il primo difetto evidente. Poi ci sono quelli dei singoli: al Milan non si marca sentendo l'attaccante, ma si guarda solo la palla. Allegri dovrà correggere parecchie cose, serve però la disponibilità dei calciatori. Ogni tanto sabato sera ho visto qualcuno rientrare corricchiando, senza la giusta cattiveria. Per fare un esempio contrario, nel Napoli tutti e undici se perdono palla si mettono nelle condizioni di recuperarla o almeno tornano velicemente in posizione. Al Milan questo non si vedeva l'anno scorso e non si è visto nemmeno contro la Cremonese".

"Max ha una comunicazione differente, è sempre equilibrato e ha voluto proteggere la squadra. Ciò non significa che con la dirigenza non abbia fatto sentire la propria voce. Il Milan contro la Cremonese non aveva un attaccante vero in panchina. Sono sicuro che qualche altro allenatore l'avrebbe fatto notare nel post partita. Al Milan vedrei bene Vlahovic, poi Allegri lo conosce a fondo. Ma non voglio sostituirmi a Tare che è molto bravo a fare il suo lavoro. Sono convinto che nell'incontro di ieri con Max e Gli abbiano fatto la giusta disamina di cosa serve alla squadra, poi bisogna confrontarsi naturalmente con le possibilità economiche del club".

"Il rischio ora è di perdere l'entusiasmo iniziale. Alla fine io rimango fiducioso proprio perché ci sono due professionisti d'eccellenza come Igli e Max. Allegri lavorerà sul campo e lo farà bene, chiaramente il Milan non potrà essere quello visto sabato sera contro la Cremonese e il tecnico livornese è il primo a saperlo. Si rimboccherà le maniche, ma dovranno farlo pure gli altri, a cominciare proprio dai giocatori".


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