Equilibrio con gol fra Juventus e Bologna: a Thuram risponde Freuler
- Bianconeri e felsinei si dividono un punto al Dall'Ara
- Il solito caos in zona Champions League

Bologna e Juventus per rispondere alle vittorie di Roma e Lazio e contendere il quarto posto che vale l'accesso alla prossima Champions League. Al Dall'Ara Italiano accoglie Tudor con qualche sorpresa. Davanti a Skorupski si rivede De Silvestri, con Miranda a sinistra e Beukema e Lucumí al centro. In mediana sono Freuler e Ferguson gli organizzatori, con una trequarti pesante alle spalle di Dallinga composta da Orsolini, Odgaard e Cambiaghi.
Qualche novità anche nell'undici bianconero, che deve privarsi di Yildiz per squalifica. Nella difesa a tre davanti a Di Gregorio, Tudor sceglie Savona per affiancare Veiga e Kalulu. Weah corre a destra con il solito Cambiaso a sinistra, mentre Locatelli e Thuram compongono il centrocampo a due. Sulla trequarti destra spazio a Nico Gonzalez, con McKennie a operare nell'ennesimo nuovo ruolo per completare il tridente con Kolo Muani.
Le formazioni ufficiali della partita
Bologna (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Beukema, Lucumí, Miranda; Freuler, Ferguson; Orsolini, Odgaard, Cambiaghi; Dallinga. All. Italiano
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Savona, Veiga, Kalulu; Weah, Locatelli, Thuram, Cambiaso; Gonzalez, McKennie; Kolo Muani. All. Tudor
La chiave tattica della partita
Nei primi minuti della sfida la squadra più brillante è la Juventus, che sembra avere una spinta in più soprattutto in materia di aggressività. Dopo due calci d'angolo e un primo tentativo, a sbloccarla ci pensa Kephren Thuram che carica il mancino dal limite dell'area e buca Skorupski, troppo in ritardo nell'andare giù per respingerla, 0-1 bianconero. Il Bologna è sotto, ma lo svantaggio riesce a svegliare i padroni di casa, che alzano subito il baricentro. La prima occasione dei felsinei arriva direttamente da corner con Orsolini che prova il gol olimpico sul quale interviene però un attento Di Gregorio.
Alla mezz'ora arriva l'episodio che può cambiare il parziale della gara. Il taglio di Dallinga in area di rigore viene seguito da McKennie che nella corsa si scontra con l'attaccante rossoblù e interrompe così l'azione; l'arbitro decide per la non assegnazione del calcio di rigore e non viene nemmeno richiamato al monitor dal Var. È l'ultimo vero brivido di un primo tempo intenso, ma in cui le due squadre non riescono a produrre occasioni importanti.
In campo rientra meglio il Bologna che impiega una decina di minuti a pareggiare i conti. Cambiaghi scatta sulla sinistra e mette un cross sul secondo palo che Dallinga sponda al centro; il più lesto è Remo Freuler che sposta con il controllo e calcia verso Di Gregorio, Veiga devia e i padroni di casa esultano per l'1-1. La Juventus reagisce con un tentativo pericoloso di Nico Gonzalez e il grido dell'1-2 dI Cambiaso viene strozzato in gol da un fuorigioco di centimetri.
I padroni di casa provano a spingere principalmente dalle palle inattive, ma uno di queste genera un'occasione gigantesca per la gli ospiti. Un contropiede perfetto con la giocata di Kolo Muani alla quale da seguito McKennie; lo statunitense è lucido nel servire un assist per il subentrato Alberto Costa, che scivola al momento del tiro e spreca da pochi passi una gigantesca occasione.
L'ultimo tentativo arriva in pieno recupero: la conclusione a rete di Cambiaghi viene sventata dalla difesa della Juventus e poi il tap-in di un altro calciatore rossoblù termina altissimo. La Juventus soffre nel finale, ma conquista comunque un 1-1 che la mantiene al quarto posto in condivisione con Roma e Lazio; scivola a una lunghezza di distanza in classifica il Bologna di Vincenzo Italiano.
L'episodio della partita
Equilibrio perfetto. Per una Fiorentina che resta indietro, Juventus e Bologna si dividono un punto nello scontro diretto che sembrava spartiacque per la Champions League. Le vittorie nel turno delle capitoline Roma e Lazio rendono ancora più difficile pronosticare quale fra le quattro squadre in corso riuscirà ad agguantare la quarta piazza. La sensazione è che non ci sia nessuna nettamente più in forma delle altre fra le sopracitate, considerando un calendario insidioso per tutte.
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