Edoardo Bove (sotto contratto con la Roma) sogna il ritorno in campo, anche in Italia

Edoardo Bove
Edoardo Bove / Ivan Romano/GettyImages
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Dieci mesi dopo quell'episodio che ha cambiato la storia e la carriera di Edoardo Bove, il centrocampista italiano si è lasciato andare ad una lunga intervista al Corriere dello Sport, annunciando anche un ritorno in campo, non escludendo l'Italia (al momento la legge non gli consente di giocare qui). Il giocatore è ancora sotto contratto con la Roma fino al 2028. Queste le sue parole:

"Io non riesco a stare fermo, devo muovermi, gioco a padel, ho la palestra a casa. Il prossimo passo è il ritorno in campo. Bisogna fissare il come, il dove e quando. Le visite saranno state una decina, molte di semplice controllo, elettrocardiogramma, prove sotto sforzo, holter pressorio oltre a aritmologiche e a studi elettrofisiologici. Sono preparato, i medici hanno giustamente tutte le cautele. Ci vuole ancora un po' di tempo ma sento che si sta chiudendo un cerchio. Stiamo parlando con la Roma, sono sotto contratto fino a giugno 2028: è ancora lunga".

"Non escludo niente (in riferimento al ritorno in campo in Italia, ndr). I medici non sono ancora giunti a una conclusione, potrei anche essere a posto. Ho la piena consapevolezza della situazione, sto da Dio e ho una gran voglia di ritornare alla mia passione. Quando mi sono ritrovato senza certezze, ho attraversato una crisi che definirei di identità".

"In fondo ringrazio il destino perché mi ha fatto capire tante cose. Non ho paura del futuro. Con Eriksen ci siamo sentiti più di una volta, nei primi giorni e anche in estate. Abbiamo qualcosa in comune, pur non conoscendoci di persona. Me lo sento vicino, sono contento abbia trovato un'altra squadra. In estate ho sentito anche Mourinho, il mio papà calcistico. Si era fatto vivo subito, a dicembre, con mio padre che lo adora".


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