De Laurentiis parla del nuovo stadio, del centro sportivo e del rapporto con Conte

Durante i Gazzetta Awards, Aurelio De Laurentiis ha parlato della sconfitta del Napoli contro il Benfica, della differenza tra gli Scudetti di Spalletti e Conte, oltre al rapporto con quest'ultimo nato alle Maldive. Ma il vero tema portato avanti dal patron del club è quello legato alle infrastrutture.
"Devo costruire il nuovo centro sportivo ma nel giro di quattro anni vorrei implementare le risorse della società. E spero di fare in fretta lo stadio: a San Siro si incassano 14 milioni nelle grandi serate di Champions League, io nell'ultima ne ho incassati 1,1. Non è normale. L'amministrazione si arrabbia se definisco lo stadio un cesso ma per noi è solo un costo, non possiamo utilizzarlo se non a ridosso delle partite".
"Non possiamo pretendere di vincere tutte le partite, anche perché Mourinho non è mica semplice da battere. Chi pensa sia bollito dice le solite cattiverie che vengono portati in palmo di mano. In Europa vengono sotterrati dall'invidia. Con Conte ci sentiamo sempre, l'ho conosciuto alle Maldive tanti anni fa, nuotavamo insieme e parlavamo tanto, ancora non masticavo il calcio in maniera perfetta e allora lo ascoltavo con interesse e passione. Mi piaceva sentire un uomo che aveva già vinto tanto e non era demotivato dal successo. Lui non ha mai perso la fame e questo mi impressionò sin da subito".
"Il primo Scudetto è arrivato un po' scontato, visto il cammino fatto dall'inizio. Il secondo invece è il vero Scudetto perché ce lo siamo sudato fino alla fine. È stato come un thriller: bello e sofferto. La suspense ha creato le premesse perché godessimo di più, dopo la vittoria decisiva contro il Cagliari. Ne è venuto fuori un film campione di incassi al cinema. E un altro ne faremo, sui cento anni del Napoli che cadono nel 2026".
feed