De Laurentiis a ruota libera sullo stadio del Napoli, sugli incassi e sui lavori del 1990

In un intervento al Football Business Forum organizzato in SDA Bocconi, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ne ha per tutti. Dalle critiche per lo stadio Maradona alla differenza economica di incassi da stadio con altre realtà italiane e straniere. Il numero uno del club campano ha parlato anche di alcune particolarità che dovrebbe avere un nuovo stadio, criticando i lavori effettuati nel '90. Le ultime frecciate sono indirizzate invece ai presidenti di UEFA e FIFA e al rischio di svalutare i campionati nazionali.
"Lo stadio Maradona è un cesso. Anche il Psg gioca in uno stadio non di sua proprietà, ma pagando la stessa cifra che il Napoli paga al Comune, loro hanno uno stadio che fattura 100 milioni l'anno. Gli altri come Milan e Inter incassano magari 14 milioni di euro in una serata di Champions League, io in quel cesso di stadio al massimo 3 milioni. E poi dovrei comprare calciatori da 50-60 milioni per competere con loro?".
"I problemi risalgono agli anni '90 quando hanno fatto un disastro totale, hanno solo rubato soldi. Io non c'ero e ora dovrei rinnovare il mio stadio mentre gioco avendo un impatto economico importante?".
"Voglio uno stadio anche con tanti parcheggi, chi dice che si viene con i mezzi dice balle! La gente vuole venire allo stadio con la propria macchina, averla pulita e sicura alla fine della partita. Dobbiamo avere questo stadio dentro la città. La politica non sa nulla di calcio e ignora i lidi verso dove il calcio sta andando. Ndrangheta, mafia e camorra vogliono appropriarsi dei club".
"Dobbiamo stare attenti a ridurre il valore dei campionato nazionali. Cosa facciamo a fare i nuovi stadi se poi le altre squadre (italiane, ndr) non ci sono? Allora faccia solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco".
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