Dallo Scudetto a Leao: i punti salienti della prima conferenza di Allegri

L'obiettivo Champions League, il 10 portoghese e l'inizio del nuovo ciclo rossonero.
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FBL-SERIEA-AC MILAN-TRAINING / STEFANO RELLANDINI/GettyImages
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Si è seduto davanti ai giornalisti e per molti è stato un rivivere la prima volta risalente a un quindicennio fa. Massimiliano Allegri ha iniziato il nuovo corso rossonero, ufficialmente tornato nella società con la quale ha vinto il primo di 6 Scudetti (5 sulla panchina della Juventus). Dopo 178 partite alla guida del Milan e quasi un mese esatto prima di compiere 58 anni il tecnico livornese ha intrattenuto tutti, alla sua solita maniera, in conferenza stampa.

Ha aperto nuove tematiche, mandato segnali e toccato argomenti dolenti e specifici del presente rossonero. Scopriamo i punti salienti della sua conferenza stampa.

A partire dai giocatori che il Milan ha a disposizione oggi e avrà a disposizione alla conclusione del calciomercato estivo."La rosa del Milan è ottima, ora inizio a conoscere i giocatori e ce ne sono alcuni di valore. Il direttore sta monitorando diverse situazioni. Bisogna arrivare a metà agosto nelle migliori condizioni, bisogna lavorare per far sì che si creino le basi nei primi sei mesi per poi toglierci le soddisfazioni a marzo, quando si decide il campionato. Intanto nei primi di agosto abbiamo già una gara da dentro e fuori - e ancora - Il primo obiettivo è sicuramente tornare a giocare la Champions League, quindi a marzo bisogna essere in quelle posizioni"

"Il mercato io lo monitoro, ma ci pensa il direttore Tare. Le uscite sono state condivise con la società, oggi ho 25 giocatori a disposizione e sono soddisfatto, l'importante è essere pronti per la prima partita di Coppa Italia, è importante perché è una gara da dentro o fuori". Un programma già calendarizzato con un leggero memorandum a chi (dirigenza e Tare) agirà in sede di calciomercato. Arrivare a metà agosto nelle migliori condizioni per far sì che i primi sei mesi pongano le basi per raggiungere l'obiettivo Champions League, per arrivare preparati alla prima gara ufficiale dell'anno (il 17 agosto contro il Bari in Coppa Italia) e chissà, magari per togliersi qualche soddisfazione in futuro.

Poi la desiderata questione modulo, che offre il giusto spunto per un siparietto atteso. 4-3-3? Prima pensiamo di metterne dieci in campo (ride, ndr). Sono contento di Maignan, capitano della squadra, e la società è stata brava a convincerlo a rimanere. Leao farà sicuramente una grande stagione. Modric aspettiamo che arrivi, lo farà ad agosto ed è un giocatore straordinario. A centrocampo abbiamo anche Ricci, Loftus-Cheek, Fofana, Bondo, Musah. Abbiamo ottimi giocatori, e giocheremo con tre centrocampisti e a seconda delle caratteristiche dei giocatori ci metteremo in campo, per farli rendere il meglio possibile".

Il confronto con il passato è inevitabile, così come il passaggio riguardante una maggiore esperienza a 500 panchine di distanza dalla prima conferenza stampa rossonera. "Rispetto a quindici anni fa sono cambiato tanto, avevo i capelli (ride, ndr). Sono cambiate le esperienze: il miglioramento passa tramite le esperienze. Tra poco faccio 58 anni e rispetto agli inizi sono completamente diverso: i quattro al Milan e gli otto alla Juventus mi hanno insegnato molto, quindi questa miscela delle due società mi hanno ingigantito il bagaglio di esperienza che devo ancora incrementare. Il giorno che non si migliora più vuol dire che si peggiora".

Il punto sull'elemento in più del Milan, soprattutto dopo la cessione di Theo Hernandez. L'ultima stagione di Rafael Leao, così come quella collettiva dei rossoneri, si può ampiamente definire sotto le attese, e i tifosi si aspettano ora una reazione forte del portoghese con la nuova gestione Allegri. "Paraocchi per Leao? No, Leao ha delle caratteristiche straordinarie ma come tutti gli altri devo cercare di metterli nelle condizioni di fare il meglio possibile. Per me l'importante è sempre il risultato: se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi... Faccio sempre un esempio: quando CR7 fece la rovesciata contro di noi all'Allianz, nessuno si ricorda l'azione ma il gesto tecnico. Il calcio è arte. Sono d'accordo che il calcio è un gioco di squadra ma bisogna giocare tecnicamente molto bene".

Infine, la chiusura su quello che va sicuramente inserito tra le mancanze della passata stagione. Il Milan è stato tutt'altro che solido e le vittorie, degli Scudetti e in generale, appartengono alle squadre che hanno la miglior difesa; un punto fermo di Massimiliano Allegri. "Non sono un amante delle statistiche, ma ci sono dei numeri da cui non si può scappare. Solo un anno il campionato non è stato vinto dalla miglior difesa, l'anno di Sarri alla Juve. Sin da quando facevo l'album delle figurine mi hanno detto dell'importanza della differenza reti"


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