Dalle parole dell'agente alla volontà del giocatore: Soulé vuole solo l'Argentina

Matias Soulé
Matias Soulé / Silvia Lore/GettyImages
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Tra i talenti argentini nati dopo il 2000, l’unico a non aver ancora ricevuto la chiamata nella nazionale maggiore è Matias Soulé. Nonostante un avvio di stagione scintillante con la Roma - 3 gol e 2 assist nelle prime sei partite - l’attaccante non è stato convocato da Lionel Scaloni per le sfide contro Venezuela e Porto Rico. Le parole del suo agente, Martin Guastadisegno, hanno alimentato qualche voce su una possibile apertura alla Nazionale italiana, ipotesi resa possibile anche dal doppio passaporto del giocatore.

Cuore all'Argentina

In realtà, la posizione di Soulé è rimasta immutata: si sente argentino al cento per cento e continuerà ad aspettare la chiamata dell’Albiceleste. Lo ha già dimostrato l'anno scorso rifiutando l’invito di Luciano Spalletti e ribadendo di non voler “tradire” la maglia che sogna sin da bambino. Nessuna pressione su Scaloni, nessun tentennamento: Soulé resta fedele all’Argentina, anche a costo di attendere ancora.

Testa alla Roma

Mentre il sogno nazionale resta in sospeso, la testa è tutta alla Roma. Soulé è rimasto a Trigoria durante la sosta per lavorare con Gasperini, che lo ha avvicinato alla porta trasformandolo in un attaccante moderno e imprevedibile. L’obiettivo è farsi trovare pronto per il big match contro l’Inter e continuare a brillare in giallorosso, in attesa che arrivi anche il riconoscimento che più desidera: quello con l’Albiceleste.


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