Dalla difesa dello Scudetto all'arrivo di De Bruyne: la conferenza stampa di Conte

Antonio Conte
Antonio Conte / Image Photo Agency/GettyImages
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Dalla sede del ritiro estivo, a Dimaro, Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa per presentare la nuova stagione 2025-26. Il Napoli parte con lo Scudetto cucito addosso, da difendere, e tornerà in Europa dalla porta principale ritrovandosi per la prima volta a disputare la Champions League con il nuovo format. Si è parlato anche dei nuovi acquisti, in particolar modo di De Bruyne. Queste le sue parole riportate da Sky Sport.

"Quando parlai di avere una squadra collaudata sa in campionato che nelle competizioni europee, l'ho detto e mi auguro che prima o poi accada. Noi dobbiamo pensare a noi, a quello che siamo, a quello che vogliamo anche diventare. Abbiamo iniziato un progetto nuovo insieme al presidente ed al club dall'anno scorso, partendo da basi molto limitate. Siamo partiti da un decimo posto e l'obiettivo nei tre anni è creare basi solidi per durare nel tempo. È successo nel passato con altri club perché alla fine io sono un costruttore e mi auguro di poterlo fare anche con il Napoli".

"Abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile al primo anno perché non era previsto per tante ragioni, per struttura e preparazione, invece ci siamo riusciti, ma non dimentichiamo che per me non cambia niente. Il lavoro di ricostruzione, inserire nuovi pezzi per dare fondamenta solide, il club lo sa bene e siamo tutti d'accordo nel dire che il percorso continua, ma continua con uno Scudetto sul petto che è un bel vedere, un bel raccontare e fa parte della storia".

"Speriamo tutti che l'arrivo di De Bruyne possa rappresentare uno step di crescita, dirlo oggi al secondo giorno è difficile. A fine anno vedremo che impatto avrà avuto: è un calciatore che non ha bisogno di presentazioni, volevamo alzare la qualità della rosa e con lui sicuramente lo faremo. Parliamo di uno dei centrocampisti che per tanti anni è stato tra i più forti in assoluto al mondo, ha vinto tutto, adesso viene da noi per una nuova sfida e sicuramente anche per lui è diverso rispetto al City. Si è calato, comunque, bene nella realtà e siamo contenti di averlo con noi. C'è tanto da lavorare, ma siamo pronti".

"De Bruyne ha già raggiunto livelli altissimi ma ha ancora tanto da dare al calcio, ha fatto questa scelta perché vuole mettersi in gioco e fare un'esperienza nel nostro Paese. Giocare in Italia non è come quando giocavo io, ma è sempre un piacere giocare qui. Gli altri hanno del valore, vengono ad un'età diversa e per cercare di strutturare il Napoli, non solo per il presente ma anche per il futuro. Diamo loro il tempo di ambientarsi, ci vorrà un po' di tempo e siamo convinti che la strada intrapresa è di dare una struttura solida anche quando io andrò via tra cinque, sette, dieci anni non lo so. Chi arriverà troverà una struttura che funzionerà ancora ed è la cosa più bella per Napoli e per i tifosi".

"Dobbiamo guardare a noi stessi, come l'anno scorso, pensando a migliorare, crescere. È inevitabile che quando porti lo Scudetto sulla maglia parti favorito, non ci dobbiamo sottrarre. Dopo il ciclo della Juventus si sono succedute squadre diverse e questo fa capire la difficoltà e l'abbiamo già visto due stagioni fa con lo Scudetto sul petto arrivammo decimi. Quest'esperienza fatta deve dare più forza a tutto l'ambiente per capire che non sarà facile".

"Il presidente è molto intelligente, non mi fissa nessun obiettivo, sapendo chi c'è e cosa vuole ottenere. L'obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano, s'è creata una simbiosi, ricordo tutti i soldout sin dai preliminari di Coppa Italia. Il popolo napoletano ha visto una squadra che sudava la maglia e questo non deve cambiare. Ricordate che ne vince sempre una e non è deto che le altre abbiano fallito".

"Lo slogano di quest'anno può essere 'amma faticà again', che può andare bene anche a livello europeo. Se vogliamo restare sul napoletano possiamo fare 'amma faticà ma chiu assaje'. Dobbiamo giocare la nuova Champions League, la Supercoppa Italiana, la Coppa Italia (oltre alla Serie A, ndr): ci stiamo attrezzando per competere e rendere orgogliosi noi stessi ed i tifosi"

L'importanza di avere una struttura solida rispetto allo scorso anno è di importanza notevole. Nel nostro albergo vedevo la foto dell'anno scorso e fa riflettere il percorso fatto. Siamo venuti qui con tanti ragazzi, pochi calciatori sono rimasti, io chiesi al club di vederli e valutarli e facemmo altre scelte. Se andiamo a vedere chi è rimasto, ne avrò contati massimo sei, sette. Quest'anno torniamo con lo Scudetto sul petto, con tutti i confermati dell'anno scorso ed è un'altra situazione e stanno arrivando calciatori perché a giugno abbiamo sposato una visione che non guarda solo al presente ma anche al futuro, e stiamo seguendo questa linea. Oltre ad alzare la qualità della rosa abbiamo necessità di implementare a livello numerico per i tanti impegni, a differenza delle altre che sono state in Europa e hanno fatto le competizioni, noi non dobbiamo prendere sotto gamba questo. Stiamo creando una situazione con scelte ponderate per una struttura solida che duri nel tempo e non costruita su palafitte che crolli via al primo soffio di vento".

"Con quattro competizioni da giocare la preparazione non cambia più di tanto, tu prepari l'annata. Chiaro che cambia perché non ci sarà più una settimana a disposizione e giorni precisi da dedicare al lavoro fisico e tattico. Quando hai tante competizioni devi sfruttare il momento, pure un momento dopo la partita, cercare di dare qualcosa a chi gioca meno, bisogna riuscire ad allenare tutti e la forza dell'anno scorso è stata questa: chi è entrato stava bene, merito a tutti i calciatori utilizzati di meno e che erano in perfetta forma, allenandosi al meglio nonostante lo spazio ridotto. Dovremo sfruttare qualsiasi tipo di spazio per allenare tutta la rosa, l'anno prossimo ci sarà più spazio per tutti perciò dovremo alzare la qualità e non avere differenza tra i giocatori".

"Quando ci sono tante competizioni da giocare non puoi fare il titolare e il non titolare: ci sarà spazio per tutti, perciò c'è l'esigenza di implementare una rosa non strutturata ed ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni. Lo stiamo facendo in maniera mirata per il presente ma anche molto sul futuro: arrivano giocatori che a parte De Bruyne hanno dimostrato di essere di buona prospettiva ma non hanno ancora raggiunto il picco e io dovrà esser bravo a migliorarli e farli crescere per alzare ancora di più il livello. Il mio lavoro sarà fondamentale, molti hanno scelto questa situazione anche perché può migliorare la loro carriera. Lucca, Lang, Marianucci, Beukema: parliamo di giocatori buoni ma che sanno che loro per primi vogliono crescere e questo porterò benefici nel tempo. Prendi ad esempio Amir, l'hai preso dal Verona, oggi è un calciatore importante, non era così quando l'abbiamo preso, lo stesso per Marianucci e gli altri, l'importante è prendere chi sposa la causa, il lavoro, la serietà, l'appartenenza. Buongiorno ha avuto un'operazione, ci auguriamo che nel giro di tre settimane possa tornare disponibile e Gilmour ha finito con noi, poi ha fatto due gare con la nazionale ed ha accusato qualche problema agli adduttori e stiamo cercando di monitorare bene la situazione. È inutile forzare all'inizio".

"Noi l'anno scorso a Dimaro eravamo veramente in pochi. Partivamo praticamente da zero a livello di conoscenza mia e di calciatori, oggi lavoriamo dopo un anno di lavoro e c'è una base importante da cui ripartiremo, cercando di migliorarla. Ci stiamo già lavorando, ho già fatto vedere ai ragazzi cose positive e cose che non siamo riusciti a fare. Mi auguro che, con un anno di lavoro in più, non si parte da zero. Per me questo è molto importante, al tempo stesso dobbiamo introdurre in questi meccanismi i nuovi calciatori. Dovrò essere bravo io ma anche i calciatori stessi. Sicuramente l'anno scorso a livello difensivo siamo stati bravi, penso che dobbiamo migliorare nel cercare di fare più gol, dove l'anno scorso non siamo stati così realizzativi per quanto creato. Ma c'è sempre da migliorare. L'anno scorso lamentai in rosa la mancanza di certi giocatori e stiamo cercando di sopperire".

"Per noi il ritorno in Champions League sarà stimolante sicuramente. Io ho fatto sei annate da allenatore in Europa, prendendo sempre squadre che prima non facevamo la Champions, squadre in ricostruzione. Io posso capire che mi si chiedano i miracoli, ma ci sono fatti che non possono essere trascurati. La Champions è un percorso, sicuramente io devo avere pazienza a stare più anni in un club perché così costruisci davvero. Le altre volte sono andato via, ma ho lasciato anche una struttura che poi si è presa le sue soddisfazioni. Sei partecipazioni sono poche, se si confronta ad esempio col Manchester City. Io sono comunque il primo a essere stimolato, poi sappiamo che la lotta delle italiane con le altre è impari. Noi sappiamo chi siamo, siamo orgogliosi di chi siamo, ma sappiamo anche i nostri limiti. La possibilità di spesa è totalmente diversa. Dobbiamo cercare col nostro meglio di dare fastidio, come successo lo scorso anno. Saremo armati, questo deve essere il messaggio per tutti quanti"

"De Bruyne per come giocava al City è un centrocampista che può diventare trequartista. Ha caratteristiche precise: grandissima qualità, quando ha la palla vede cose che tanti altri non vedono. Abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire questo è titolare e questo no altrimenti si cade nel provincialismo".


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