Dagli infortuni a Claudio Ranieri passando per il suo futuro: le parole di Spalletti

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Chris Ricco/GettyImages
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Nell'intervista di Rai Sport nel giorno gara (contro la Moldavia), Luciano Spalletti ha parlato della situazione che si è creata dopo l'annuncio di ieri, ossia quello relativo all'esonero da parte della Federazione. Oggi il commissario tecnico azzurro chiuderà la sua esperienza con la Nazionale e vuole farlo con una vittoria per dare lo slancio verso la rincorsa sulla Norvegia. Tra i temi trattati anche la sua successione e il suo futuro.

"Queste situazioni dipendono dal sentimento che metti nelle cose, per me prendere sonno è difficile in certe occasioni. Tutto mi consuma e niente mi scivola addosso. Le sconfitte più delle vittorie. Ciò che è successo è una cosa della quale mi renderò conto con il passare del tempo. Le riflessioni uno le fa anche se non puoi tornare indietro, delle scelte fatte sono risultate sbagliate perché hai scelto gli uomini sbagliati o volevi fare delle cose differenti, mi rammarico soprattutto perché non ho avuto a disposizione per infortuni calciatori importanti. Siamo arrivati a giocare la partita contro la Norvegia in condizioni particolari. La finale di Champions League ha portato via le energie nervose ad alcuni dei nostri, mentre i norvegesi avevano disputato due partite di rodaggio. E poi è successo quello che è successo".

"Io vado in conferenza stampa perché dovevo andare lì nel pre partita. Se voleva venire con me uno della Federazione poteva venire. Ma è stato fatto tutto in amicizia e trasparenza. Siamo in ottimi rapporti e in buona amicizia, se mi dici una cosa che non va e prendi una decisione non mi puoi chiedere di stare in una condizione che non voglio, ovvero tenere tutto nascosto. La Federazione si è sempre presa le responsabilità, io avrei continuato con questi calciatori come ho detto dopo il ko contro la Norvegia. Sono stato quattro anni in Russia, quattro all'Empoli, sette alla Roma, diversi anni all'Udinese e sono anche stato richiamato dove sono stato. Non sono uno che fa casino come dice qualcuno, ma difendo la causa, la famiglia. Sempre. Per questo ieri ho fatto i nomi di chi mi è stato vicino. Non è un risultato che determina la mia carriera. Stavolta ho commesso degli errori, ma non so quali. Ho creduto in questi giocatori che ho scelto e continuo a farlo".

"L'Italia andrà ai Mondiali, ne sono super convinto. Non ho dato le dimissioni ma siccome rispetto le persone che mi hanno scelto, firmerò la risoluzione. I soldi non sono un problema: con la Nazionale è così, si lasciano e stop. Con i club è diverso e all'Inter non li ho lasciati perché erano successe delle cose, ma con la Nazionale no. C'è un grande rapporto con Gravina per come si è comportato con me, ero in dubbio se proseguire con me ed è stato bene che me lo abbia detto. Oggi i giocatori faranno il possibile per farmi lasciare con una bella vittoria, contro di loro non ho mai detto nulla".

"Non so cosa farò in futuro, ho bisogno di lavorare a modo mio. Sicuramente farò il tifo per la persona che mi succederà, riprendetevi quello che ho detto di Mancini, della nazionale forte che ho ereditato da lui. Chi verrà dopo di me spero che faccia molto meglio di me e che vada al Mondiale".

"Non so se Ranieri è l'uomo giusto, sicuramente è un professionista che ha girato il mondo, è equilibrato e con la Roma da subentrato ha saputo toccare i tasti giusti con i giocatori. La Federazione sceglierà la persona giusta, io non sono fatto come tanti altri, te lo assicuro: tiferò per lui".


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