Confronto con Gasperini, esigenze di mercato e obiettivi: Atalanta, Juric si presenta

Juric
Juric / BJORN LARSSON ROSVALL/GettyImages
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Scelta tutt'altro che prevedibile quella dell'Atalanta dopo il ciclo di Gasperini, un percorso a tutti gli effetti storico per la Dea arrivato a conclusione col passaggio del tecnico alla Roma. I nerazzurri ripartono da Ivan Juric e lo stesso tecnico croato si è presentato oggi in conferenza stampa, soffermandosi sull'inizio della nuova avventura, sugli obiettivi e sul peso del confronto con Gasperini. Queste le sue parole:

La chiamata dell'Atalanta: "Ho pensato che il calcio può cambiare radicalmente nel giro di pochi mesi. Vengo da una stagione difficile, è vero, ma mi è stata offerta un’opportunità straordinaria, un jolly prezioso che non capita spesso. In genere bisogna passare attraverso altre tappe per avere di nuovo un’occasione simile. Ora devo sfruttarla al massimo, cercando di fare qualcosa di importante" riporta TuttoAtalanta.

Impressione dopo l'incontro con la proprietà: "Davvero molto positiva. Mi sono trovato immediatamente bene, percependo chiaramente lo spirito di famiglia che si respira qui. È una società coesa, compatta e aperta. Anche la parte americana mi ha colpito, il confronto diretto con loro è stato piacevole, arricchente. Interessante ascoltare il loro punto di vista e capire come interpretano lo sport dall'altra parte dell’Atlantico".

Pressione per confronti con Gasp: "Onestamente non lo sento come un peso. Anzi, è un vantaggio partire da una situazione già consolidata e ben funzionante. È meglio entrare in un ambiente abituato alla qualità del lavoro, in cui c’è cultura sportiva e mentalità vincente. Tra l’altro, stamattina ho incontrato Gasperini che, con grande eleganza, mi ha rassicurato dicendomi che preferisce non influenzarmi troppo".

Impostazione tattica: "Sicuramente Gasperini è stato un riferimento non solo per me, ma anche per tanti colleghi in Serie A e all’estero. Io ho le mie idee, naturalmente, ma ci sono principi di gioco che condividiamo: intensità, pressing alto, grande aggressività. Non vedo l’ora di conoscere i giocatori da vicino e lavorare con loro per definire bene il nostro stile".

Approccio allo spogliatoio: "Con assoluta naturalezza. Sarò semplicemente me stesso, diretto e trasparente. Il resto verrà da sé. Conosco il valore e la professionalità di questo gruppo, che negli anni è cresciuto in maniera impressionante. Oggi l’Atalanta è un grande club con un'organizzazione impeccabile".

I tifosi chiedono impegno: "È esattamente ciò che voglio anch’io: una squadra aggressiva, intensa, che pressa alto e non molla mai fino all’ultimo secondo. Su questo siamo perfettamente d’accordo".

Esigenze di mercato: "In tutta sincerità, non credo servano grandi rivoluzioni. La squadra mi sembra già completa e solida. Al momento non ho fatto richieste particolari alla società, parleremo con calma più avanti, ma siamo messi bene".

Chi terrebbe tra Lookman ed Emerson: "Idealmente entrambi!".

Le ultime esperienze: "Da un punto di vista strettamente sportivo sono state due esperienze negative, ma sotto altri aspetti fondamentali per la mia crescita. Alla Roma ho lavorato con grandi campioni, approfondendo aspetti tecnici e umani importanti. In Premier League ho vissuto un ambiente straordinario, una competizione incredibile, e ho acquisito conoscenze e consapevolezze che oggi mi rendono un allenatore migliore rispetto a un anno fa. La difficoltà principale è stata non poter partire dall’inizio. Ho dovuto prendere in mano squadre con metodi di allenamento differenti rispetto ai miei e, in entrambi i casi, non è stato semplice introdurre rapidamente le mie idee. Per me è fondamentale iniziare la stagione insieme ai giocatori, poterli formare e guidare fin dal primo giorno".

La Champions: "Nessun timore, ma grande curiosità. È una competizione affascinante, sarà una sfida bellissima anche per me. Non vedo l’ora".

Obiettivo stagionale: "È difficile stabilirlo oggi. L’obiettivo immediato è sicuramente quello di continuare sulla strada intrapresa negli ultimi anni, con determinazione e identità chiara. Poi, strada facendo, capiremo meglio dove possiamo arrivare".

Voglia di confermarsi: "Significa che oggi l’Atalanta è una realtà importante e riconosciuta a livello internazionale. Non possiamo permetterci di fare passi indietro, dobbiamo confermarci a questi livelli e continuare a competere per obiettivi importanti. Mantenere alta l’asticella deve diventare una mentalità".

Differenze con Gasperini: "Ogni allenatore ha un’identità personale. Gasperini ha uno stile preciso, così come Guardiola e Sarri hanno i loro. Certamente ci sono analogie, influenze, perché molti di noi si ispirano a queste grandi figure, ma alla fine ognuno prende una strada propria. Ad esempio, ci sono dettagli offensivi che io interpreto in modo differente".

Idee tattiche: "Non amo rigidità tattiche, preferisco giocatori duttili e intelligenti che possano interpretare più ruoli. De Roon, ad esempio, può giocare benissimo anche in difesa. Calciatori così sono una risorsa fondamentale per ogni squadra".

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