Confronto arbitri-società: tra sete di professionismo e preoccupazioni di Rocchi

Gli aspetti emersi nella riunione di ieri tra FIGC, arbitri e dirigenti di Serie A
Gianluca Rocchi
Gianluca Rocchi / Fabio Patamia/GettyImages
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La necessità di trovare punti d'incontro e momenti di dialogo tra arbitri e altri protagonisti del mondo del calcio, ora più che mai, appare cruciale nell'ottica di superare ruggini e polemiche che - ancora una volta - stanno segnando la prima parte di questa Serie A. Ieri, a Roma, è andata in scena un riunione tra arbitri, FIGC e dirigenti dei club di massima serie.

Non mancano retroscena su quanto emerso in quel frangente, il Corriere dello Sport sottolinea uno scambio di battute tra Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, e il designatore Gianluca Rocchi: "Di cosa avete bisogno per poter migliorare? Siamo tutti qui, abbiamo disponibilità" avrebbe chiesto il presidente nerazzurro, Rocchi dal canto proprio avrebbe ammesso di aver bisogno di "vedere tutte le settimane gli arbitri, non solo una volta ogni tre settimane. Avrei bisogno di uno staff che li segua in maniera costante, continua, compreso uno psicologo, soprattutto per il VAR".

Professionismo e criticità: cosa è emerso?

Voglia di professionismo, in parole povere, in accordo col progetto di Gabriele Gravina e della FIGC. Gravina vorrebbe creare una struttura in linea con quella presente in Inghilterra: gli attuali arbitri della CAN, distaccati dunque dall'AIA, con retribuzioni e impegni diversi rispetto a quanto accade attualmente. Società e arbitri, al di là di quelle che il quotidiano definisce dichiarazioni di facciata, sarebbero d'accordo con l'idea della Federazione.

Chi era presente, a livello dirigenziale, alla riunione di ieri? Tra gli altri, Lotito, Massara, Chiellini, Marotta, Tare, Fenucci, Ferrari, Carnevali, Nani e Marino, una folta rappresentanza dei club di A, dunque, a portare istanze anche diverse tra loro. Un punto chiave riguarda la proporzione tra interventi del VAR e conferma della decisione iniziale dell'arbitro: il designatore ha chiarito, però, che nella sostanza il VAR suggerisce e l'arbitro decide. Anche qualora aumentassero gli interventi del VAR, come auspicano alcuni, non è scontato che aumentino le decisioni ribaltate. Rocchi sarebbe preoccupato dall'insistenza del VAR emersa in alcuni casi, prima della review (es. Verona-Juventus), e dal calo della percentuale di decisioni corrette rispetto alla scorsa stagione (dal 90% all'82%).

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