Con che modulo giocherà la Fiorentina di Vanoli? Prospettive e nodo esterni offensivi

Di fronte a una crisi possono aver luogo reazioni diametralmente opposte tra loro: da un lato una rivoluzione può portare nuova linfa, nuove motivazioni, d'altro canto troppi cambiamenti rischiano di togliere ulteriormente certezze e solidità, amplificando il senso di smarrimento. La Fiorentina, con l'arrivo di Paolo Vanoli al posto di Pioli, non sembra voler percorrere - almeno nell'immediato - la strada della rivoluzione, dal punto di vista tattico, ed è dunque logico (come si è visto anche a Genoa) che a breve termine il 3-5-2 resti la scelta più percorsa, una sorta di vestito già noto (per quanto decisamente da perfezionare).
Le novità ci saranno, insomma, ma senza un'immediata inversione di tendenza a livello di modulo: un aspetto da sottolineare è il rilancio di Sohm, al momento il più irrinunciabile a metà campo, insieme a Nicolussi Caviglia e Mandragora. Un terzetto che, potenzialmente, può dare solidità e che propone interpreti in grado di integrarsi tra loro, in una mediana equilibrata. Fazzini più che da mezzala può apparire una soluzione alternativa a Gudmundsson, ad oggi, mentre Ndour appare una valida alternativa sia a un box to box come Sohm che - volendo - in posizione più avanzata. Chi dovrà sgomitare per ritrovare continuità è Fagioli, dopo un avvio deludente, mentre Richardson spera di risalire nelle gerarchie dopo essere del tutto sparito dai radar.
Quale modulo per i viola? Le prospettive
La discontinuità tattica è un tema d'attualità in casa viola, fin dall'inizio stagione: l'idea iniziale di Pioli sembrava essere il 3-4-1-2 con Gudmundsson alle spalle di un attacco pesante, successivamente però si è passati al 3-4-2-1 e al 3-5-2 (con Gudmundsson-Kean oppure con Kean e un'altra punta). Vanoli, nella scorsa stagione a Torino, ha utilizzato sia il 3-5-2 con attacco "pesante" - con successo prima dell'infortunio di Zapata - che il 4-2-3-1: immaginare una simile svolta in viola non è semplice, considerando l'assenza assoluta (figlia di scelte estive di mercato) degli esterni offensivi.
Utilizzare il 4-2-3-1 significherebbe allargare necessariamente Gudmundsson e Fazzini come esterni offensivi, puntando magari su Fagioli o Ndour sulla trequarti: ipotesi al momento improbabile. Altra possibilità sarebbe, data la folta presenza di esterni, quella di alzare Dodò e Parisi a metà campo e di utilizzare Fortini e Gosens come terzini: di fatto una sorta di 4-4-2. Più verosimile e percorribile, senza stravolgimenti di ruolo, sarebbe il 4-3-2-1 (utilizzato talvolta anche col Toro): la mediana potrebbe essere ancora quella composta da Sohm, Nicolussi Caviglia e Mandragora; Gudmundsson e Fazzini (o Fagioli) sulla trequarti o Kean in attacco (con Piccoli in alternativa). A disposizione anche la variabile 4-3-1-2, con due prime punte e Gudmunddson a supporto.
Continuità al 3-5-2 o passaggio al 4-3-2-1 appaiono, salvo sorprese, le due piste più percorribili.
I possibili moduli della Fiorentina con Vanoli
Fiorentina col 3-5-2: De Gea; Pongracic, Pablo Marì, Ranieri; Dodò, Sohm, Nicolussi Caviglia, Mandragora, Gosens; Gudmundsson, Kean.
Fiorentina col 4-4-2: De Gea; Fortini, Pongracic, Ranieri, Gosens; Dodò, Sohm, Mandragora, Parisi; Gudmundsson, Kean.
Fiorentina col 4-3-2-1: De Gea; Dodò, Pongracic, Ranieri, Gosens; Sohm, Nicolussi Caviglia, Mandragora; Gudmundsson, Fazzini; Kean.
Fiorentina col 4-3-1-2: De Gea; Dodò, Pongracic, Ranieri, Gosens; Sohm, Nicolussi Caviglia, Mandragora; Gudmundsson; Piccoli, Kean.