Come potrebbe giocare l'Inter di Cristian Chivu?

È successo tutto all'improvviso, cogliendo forse la dirigenza nerazzurra leggermente impreparata per gestire un nuovo ciclo senza aver programmato un cambiamento in panchina. La decisione di Simone Inzaghi di lasciare Milano per l'Arabia Saudita dopo un traumatico finale di stagione è sembrata repentina e all'apparenza difficile da prevedere, considerando lo status raggiunto dal tecnico nel suo percorso nerazzurro.
Ora, con molte panchine già assegnate e dopo il tentativo rigettato di trattare con il Como per Cesc Fabregas, anche l'Inter ha fretta di operare una scelta, considerando l'imminente partenza per il Mondiale per Club. Dopo vari sondaggi il nome in dirittura d'arrivo è quello di Cristian Chivu, artefice della salvezza del Parma in corso d'opera e uomo di fiducia dei nerazzurri (5 anni nelle giovanili).
La salvezza del Parma e i moduli preferiti
Il ritiro nel 2014 dopo 7 anni ricchi di successi in nerazzurro. Un addio al calcio a sole 33 primavere e gli inizi nelle giovanili dell'Inter con il primo patentino da tecnico preso nel 2017 (quello che permette di allenare i club fino alla Serie C). Poi il salto di qualità nel 2020, con l'abilitazione per guidare le squadre di Serie A ottenuta insieme, tra gli altri, ad Andrea Pirlo, Thiago Motta e Vincenzo Italiano, e il passaggio alla guida della Primavera nerazzurra, con cui vince il campionato 2021-22.
È questo il background di Cristian Chivu, in procinto di diventare il prossimo tecnico dell'Inter, dopo una dinamica di eventi inattesa. 13 le sfide alla guida di un Parma che aveva perso i sensi nella parte centrale della stagione e sembrava scivolare senza possibilità di frenata verso la Serie B.
Chivu ha preso in mano la squadra, lavorando principalmente sulla testa dei calciatori e ottenendo all'esordio una vittoria convincente nel derby contro il Bologna. Poi, qualche modifica tattica e un totale di sole 3 sconfitte in 13 avventure, oltre alla capacità di incidere direttamente non solo sulla salvezza, ma anche sulla corsa Champions e Scudetto, fermando in ordine Bologna, Inter, Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli e Atalanta.
Nel primo mese ha tentato di lasciare certezze ai suoi calciatori conservando lo schieramento di Pecchia, prima di un passaggio definitivo al 3-5-2 che ha reso il Parma più solido e ha permesso ai crociati di inquadrare e raggiungere la salvezza. Il modulo più utilizzato da Chivu negli ultimi due anni di carriera è il 4-3-3, ma il tecnico ha dimostrato di potersi adattare in base alle necessità e alle abitudini della rosa che raccoglie. L'Inter che lo aspetta è una squadra abituata a partire con lo stesso sistema ormai da più di 5 anni (dalla gestione Conte), ma anche le ultime modifiche di Simone Inzaghi sembravano tendere a delle novità necessarie per superare qualche limite.
Non disdegna il doppio attaccante fisico (a Parma ha schierato più volte la coppia d'attacco Bonny-Pellegrino) e probabilmente a breve inizieranno anche gli accostamenti dei giocatori di proprietà della squadra crociata (proprio Bonny potrebbe essere un nome). Dopo un finale di stagione così traumatico per i nerazzurri, il primo obiettivo sarà quello di restituire serenità e fame di vittoria al gruppo. Tuttavia, i dubbi su come lo riceverà l'ambiente ci sono. I tanti anni in nerazzurro come uomo del Triplete e la volontà di imbarcarsi per una sfida così complicata sono segnali positivi, ma la delusione dei tifosi per la scelta di scommettere su un tecnico emergente e con poca esperienza in prima squadra potrebbe suscitare qualche polemica.
Difficile, senza elementi a supporto, immaginare quali novità potrebbe presentare Cristian Chivu nella prossima annata. Ecco due idee di formazione con il 3-5-2 e con il 4-3-3.
Inter 2025-26, 3-5-2: J. Martinez; Pavard, Bisseck, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Frattesi, Dimarco; Lautaro, Thuram All. Chivu
Inter 2025-26, 4-3-3: J. Martinez; Pavard, Bisseck, Bastoni, Dimarco; Barella, Calhanoglu, Frattesi; Dumfries (Luis Henrique), Lautaro, Thuram All. Chivu
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