Come era la Serie A l'ultima volta in cui era presente anche il Pisa?
- Il sogno del Pisa è realtà: un'attesa durata 34 anni
- Com'era la Serie A l'ultima volta con i nerazzurri?

La sconfitta più dolce del XXI secolo. Domenica 4 maggio 2025 sarà ricordata come una data storica per il calcio pisano, quella dell'ufficialità del matematico ritorno in Serie A, della promozione diretta dalla seconda piazza del campionato cadetto. Il Pisa è tornato, dopo una sconfitta indolore rimediata a Bari e con ben due giornate d'anticipo; è tornato 34 anni dopo l'ultima volta, digeriti i fallimenti, le retrocessioni e le promozioni nei campionati inferiori, dopo decadi di purgatorio che rendono ancora più godibile questo traguardo.
Nella sua storia il club nerazzurro vanta un totale di 17 partecipazioni al campionato di prima divisione, 7 da quando ha assunto la denominazione di 'Serie A'. Un dato che rinforza l'importanza di una promozione agognata e sfiorata già nel 2022 e finalmente festeggiata 3 anni più tardi. Fra le 7 partecipazioni di cui sopra l'ultima risale alla stagione 1990-91. Torniamo nel passato per ricordare cosa succedeva in Italia e ai club del massimo campionato oltre 30 anni fa.
Com'era la Serie A nella stagione 1990-91?
Partiamo dalle regole, che spesso vengono date per scontate ma che come abbiamo visto in questa stagione di coppe europee possono subire variazioni. 34 stagioni fa la Serie A non era ancora formata da 20 squadre, ma da 18; una vecchia novità reintrodotta nel 1988 dopo un ventennio di campionati a 16 (dal 1967 e 1988). Un numero che avrebbe resistito fino al 2004, anno nel quale la Serie A viene ampliata all'attuale formato da 20. Una questione decennale considerando le molte critiche di coloro che da diverso tempo chiedono una nuova riduzione.
Se occorre specificare il numero di partecipanti, non possiamo omettere nemmeno la questione punti. I tre assegnati per la vittoria sono stati introdotti soltanto nella stagione 1994-95, quindi in quella in oggetto e nelle precedenti i campionati venivano ovviamente vinti con una quota Scudetto fra i 50 e i 60. Infine, il discorso relativo agli spareggi reinseriti da pochi anni e previsti nel regolamento fino al 2005, e ancora la novità del fallo da ultimo uomo, il cui autore, in caso di chiara occasione da gol, inizia ad essere punito con il cartellino rosso.
Passiamo al campo che, per un Pisa retrocesso insieme a Lecce, Cesena e Bologna, vedeva trionfare l'ultima squadra diversa dalle note big (a cui possiamo aggiungere i trionfi di Napoli, Lazio e Roma). La stagione 1990-91 è quella del clamoroso successo della Sampdoria di Boskov della coppia Vialli-Mancini. Uno Scudetto che resterà come unico storico titolo dei blucerchiati, oggi alle prese con la lotta per non retrocedere in Serie C.
Gianluca Vialli il capocannoniere di quella Serie A con 19 centri, seguito sul podio dal nerazzurro Lothar Matthaus con 16 e dai riferimenti di un Genoa quarto in classifica Tomáš Skuhravý e Pato Aguilera con 15. Baggio segnava per la Juventus e l'altro tedesco Klinsmann per l'Inter; Van Basten andava in doppia cifra con il Milan e Rudi Völler con la maglia della Roma.
È una stagione lunga nella quale accadono tanti eventi mediatici con uno spazio significativo nella narrazione del calcio italiano anni '90. Diego Armando Maradona e la fuga da Napoli dopo essere risultato positivo alla cocaina in un Napoli-Bari e l'emergere proprio in azzurro di un giovane Gianfranco Zola; l'arrivo in Italia del Cholo Diego Simeone per vestire proprio la maglia del Pisa e ancora il trio uruguaiano storico del Cagliari formato da Fonseca, Pepe e soprattutto Enzo Francescoli. L'acquisto del Parma dello svedese Brolin e il trasferimento più contestato della storia del calcio italiano: quello di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus.
Si tratta di un'annata particolare per i club italiani, con Juventus e Milan che restano a secco di trofei e vedono festeggiare tante altre rivali. Per una Sampdoria che vince lo Scudetto c'è un Napoli che si aggiudica la Supercoppa Italiana contro i bianconeri e ancora una Roma che festeggia la Coppa Italia proprio ai danni dei blucerchiati. Nella stessa annata esulta anche l'Inter che supera i giallorossi nella doppia Finale di Coppa UEFA tutta italiana, grazie alla vittoria per 2-0 a Milano che la squadra capitolina non riesce a ribaltare al ritorno (1-0). Fra gli altri fatti rilevanti figura la promozione del Foggia dei miracoli di Zdenek Zeman, che avrebbe di lì a breve cambiato la Serie A, e la vittoria della Finale di Champions League della Stella Rossa di Sinisa Mihajlovic, ai calci di rigore al San Nicola di Bari dove ieri, a 34 anni di distanza, è cominciata la festa del Pisa.
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