Com'è maturato il no di Ranieri all'Italia e le prospettive per il dopo-Spalletti

L'ottimismo di ieri ha lasciato spazio a un colpo di scena emerso nella notte
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FBL-ITA-FIFA-FIGC-ELECTION / ALBERTO PIZZOLI/GettyImages
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La mattina del gran rifiuto per Claudio Ranieri, quando tutto sembrava ormai apparecchiato per il suo arrivo sulla panchina azzurra - infatti - la situazione ha regalato una sterzata improvvisa e l'esperto tecnico romano ha detto no alle avance insistenti della Federazione per diventare nuovo CT dell'Italia.

Una decisione che avrebbe sorpreso la FIGC, dopo una giornata incoraggiante come quella di ieri: l'idea era quella di un doppio incarico tra Roma e Nazionale, senza dunque arrivare a uno strappo coi giallorossi e riuscendo a fare tutto a termini di regolamento (in quanto prossimo consulente della Roma e non tesserato).

La storia di un no

Nella notte però, spiega La Gazzetta dello Sport, sarebbe arrivata la vera e propria svolta da parte di Ranieri a causa di alcune condizioni particolarmente stringenti e tali da cambiare le carte in tavola: Ranieri, ad esempio non avrebbe potuto parlare della Roma nei periodi di impegni con la Nazionale. Il sì dell'esperto tecnico alla Nazionale era effettivamente arrivato ma, al contempo, le parti hanno capito che il doppio incarico avrebbe comportato troppi cavilli.

L'Italia deve dunque puntare su altri profili e non è detto che si rivolga a Stefano Pioli, sia per il ricco contratto con l'Al-Nassr che per una parola data alla Fiorentina. Chi sarà dunque il nuovo CT azzurro? I nomi di De Rossi, Gattuso e Cannavaro restano in ballo, mentre è chiaramente complesso immaginare un ritorno di Roberto Mancini dopo la rottura che portò al passaggio all'Arabia Saudita.

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