Colpo alla Giustizia Sportiva? L'avvocato generale UE dà ragione ad Agnelli

Il caso plusvalenze che toccò la Juventus nel 2023 ha comportato, come noto, l'inibizione di due anni da attività nel calcio per l'ex presidente Andrea Agnelli e l'ex AD Maurizio Arrivabene: il tema torna attuale in seguito al parere espresso dall'avocato generale della Corte di Giustizia UE in merito al ruolo della Giustizia Sportiva e al rapporto tra questa e i diritti fondamentali. Il documento presentato oggi dall'avvocato generale Dean Spielmann, spiega CalcIo e Finanza, ruota essenzialmente attorno a due questioni: la compatibilità dell'inibizione col diritto UE e i limiti della Giustizia Sportiva.
Limiti della Giustizia Sportiva: il parere di Spielmann
Di fatto, spiega Spielmann, le norme europee non impediscono che simili provvedimenti vengano applicati, c'è però una condizione necessaria: che le misure siano giustificate dalla tutela dell'integrità delle competizioni e che si fondino su criteri "chiari, oggettivi, non discriminatori e proporzionali". Al contempo tali inibizioni non violerebbero le regole sulla concorrenza e non ci sarebbero elementi critici in tal senso: non sono sanzioni che alterano il mercato o determinano abusi di posizione dominante. Il ruolo dei giudici statali risulta però uno snodo cruciale: il TAR del Lazio ha infatti segnalato che l'ordinamento italiano non dà modo di annullare e sospendere sanzioni legate alla Giusitizia Sportiva (al massimo può riconoscere un risarcimento economico).
Questo limite, indicato dal TAR del Lazio, sarebbe sì una criticità e non sarebbe compatibile col diritto dell'UE. La tutela della giurisdizione effettiva verrebbe così compressa dall'autonomia della Giustizia Sportiva: i giudici nazionali, invece, dovrebbero poter annullare le sanzioni se risultassero illegittime. Questo, insomma, è il punto che di fatto sorride agli ex dirigenti bianconeri. Il presupposto di partenza, per ritenere valido questo parere, è che la Giustizia Sportiva non sia qualificata come vero e proprio tribunale: aspetto, questo, che cambierebbe le carte in tavola. Il parere di Spielmann non è vincolate ma, spesso, risulta rilevante rispetto a quelle che saranno le decisioni della Corte di Giustizia UE (la sentenza dovrebbe arrivare in un lasso di tempo dai 3 ai 6 mesi). Ciò che emerge dal parete dell'avvocato generale è comunque significativo per ridiscutere il ruolo della giustizia sportiva.
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