Chivu commenta l'hype su Esposito, stima Gasp e vede l'Inter in corsa per tutto

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Chivu / Rene Nijhuis/MB Media/GettyImages
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Il ritorno dalla sosta vedrà l'Inter affrontare la Roma all'Olimpico, un banco di prova importante che potrebbe permettere tra l'altro ai nerazzurri di agganciare i giallorossi attualmente in testa alla classifica (condivisa dalla Roma col Napoli). Cristian Chivu, tra l'altro un ex giallorosso, ha presentato i temi della sfida nella consueta conferenza stampa della vigilia. Queste le parole del tecnico:

Come sta la squadra: "I nazionali sono tornati sani, senza problemi. Ovvio che ci sono stati dei giocatori che hanno fatto tanti minuti, però gli abbiamo dato qualche giorno di riposo in più. Li abbiamo gestiti per poi averli al meglio domani" riporta FcInterNews.

Roma solida in difesa: "A me della Roma piace che è stata brava a dare continuità al lavoro di mister Ranieri, poi Gasperini ha aggiunto la marcatura a uomo: hanno trovato il giusto equilibrio, mantenendo solidità. Difendono bene, sanno interpretare i momenti. Poi hanno uno Svilar che sta facendo molto bene. Dovremo avere la lucidità e la forza di capire cosa fare quando loro ci concederanno le occasioni. Dovremo essere svegli per far male alla loro organizzazione difensiva". 

Bonny o Esposito? "Ho tre attaccanti bravi, sanno tutti interpretare quel ruolo a prescindere dagli avversari. Anche a improvvisare, se ce ne fosse bisogno". 

Trasferte importanti: "Io mi aspetto di ripartire da dove abbiamo concluso con la Cremonese, bisogna dare continuità e capire quali sono i nostri punti di forza. Mi aspetto passi in avanti e non indietro. Siamo consapevoli dell'importanza di ogni partita, trattiamo ogni gara come una finale. Fa poca differenza se affrontiamo avversari con più o meno fama, siamo concentrati sui noi stessi, sulla nostra voglia di essere dominanti. Vogliamo rimanere aggrappati su tutti i fronti perché questa squadra può arrivare fino in fondo ovunque". 

La sfida con Gasperini: "Anche se l'esperienza è stata breve, mi ha ben impressionato e poi ho avuto la conferma negli anni successivi. A Bergamo ha innovato il gioco, tutti noi ci siamo ispirati alla sua filosofia. Gode di tutta la mia stima e ammirazione oggi così come quando era il mio allenatore. Lo dicevo in un'altra intervista: con lui avevo fatto una preparazione che mi fece sentire come mai in tanti anni. Aveva cercato di cambiare modulo, facendo il suo famoso 3-4-2-1, dove io facevo il braccetto di sinistra. Ci divertivamo, ma non sono arrivati i risultati. E' stato mandato via presto perché poi ha dimostrato il suo valore e le sue idee. Sono contento che sia diventato un modello per noi giovani allenatori". 

L'hype su Pio Esposito: "E' una bella domanda, bisogna essere consapevoli che lui gioca per l'Inter e per la Nazionale, la pressione fa parte del gioco. Danno fastidio i confronti che non hanno senso, Pio è un ragazzo che ha grande personalità e mentalità. Bisogna prenderlo con le buone e con le cattive, deve adattarsi alle richieste del calcio internazionale, visto che ormai è un calciatore internazionale. E' un profilo apprezzato ovunque, ma non dobbiamo dimenticarci che è un giovane a cui è cambiata la vita in due mesi. Era ciò che desiderava, ora è salito sul palco e deve ballare. Deve imparare anche ad accettare gli errori, con la voglia di migliorarsi". 

Cosa trasmette Gasperini: "Il fatto di interpretare il calcio in questo modo, il suo coraggio che gli ha dato successo internazionale con l'Europa League. E' stata una cosa nuova per tanti allenatori, ha fatto vedere belle cose che nessuno osava fare. E lui lo ha fatto. La sua maniera di allenare è unica, poi si può prendere spunto come ho fatto io portando avanti le proprie convinzioni. Bisogna sempre rubare da quelli bravi come Gasperini".

Chi gioca in porta e quando torna Thuram: "Gioca Sommer. Thuram non lo so". 

Il ritorno a Roma: "Ho vissuto 4 anni importanti lì, sono arrivato a 22 anni nel campionato migliore al mondo. Ho lavorato con Capello, che mi ha voluto a Roma. Ho proseguito il lavoro con tanti grandi allenatori come Spalletti, Voeller, Prandeli, Conti, Delneri. Sono stati 4 anni importanti perché mi sono innamorato dell'Italia, un Paese che mi dato tanto. Io sono ancora qua, ringrazio l'Italia per come mi ha accolto. A Roma sono cresciuto come uomo e atleta".

I margini della Roma: "Siamo solo alla settima giornata, i margini di miglioramento ci sono per tutte le squadre, a prescindere dalle ambizioni. Siamo solo a ottobre, il campionato è ancora lungo. Sono sicuro che la Roma continuerà a crescere con Gasperini". 

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