Chiuso il caso Joao Mario: l'Inter non dovrà 30 milioni allo Sporting

Joao Mario
Joao Mario / Gualter Fatia/GettyImages
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L'Inter volta definitivamente pagina mettendosi alle spalle una vicenda delicata. Come annunciato dallo stesso club attraverso il proprio bilancio, i nerazzurri non sono tenuti a versare i 30 milioni di euro richiesti dallo Sporting come risarcimento per il trasferimento di Joao Mario al Benfica.

Il trasferimento della discordia

Facciamo un passo indietro e ripercorriamo tutta la storia. È il 2021 e l'Inter vuole trovare una nuova sistemazione a Joao Mario, considerato ormai un esubero. Il centrocampista veniva dalla stagione in prestito allo Sporting, che quella stessa estate aveva presentato un'offerta per acquistarlo a titolo definitivo. I nerazzurri l'hanno però rifiutata, in quanto con la cifra proposta avrebbero registrato una minusvalenza. Di lì a poco Joao Mario ha risolto di comune accordo il proprio contratto per poi firmare a parametro zero con il Benfica. Ed è proprio qui che è scattato il caso diplomatico: quando l'aveva comprato nel 2016 proprio dallo Sporting, l'Inter aveva accettato di inserire una clausola da 30 milioni di euro che avrebbe dovuto versare proprio ai biancoverdi qualora avesse venduto Joao Mario a un'altra società portoghese. Per i legali dello Sporting, con la risoluzione contrattuale, i nerazzurri avrebbero quindi aggirato la penale, e da qui la richiesta di risarcimento, poi però respinta dalla FIFA prima e dalla CAS poi.

Caso-Joao Mario: l'annuncio dell'Inter

"Il 10 agosto 2022, Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal – Futebol (“Sporting CP) in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese.

In data 10 luglio 2023
la FIFA ha rigettato integralmente il ricorso presentato dallo Sporting CP e successivamente il 6 settembre 2023 quest’ultimo ha presentato appello al CAS (“Court Arbitration for Sport) il quale lo scorso 25 aprile 2025 ha rigettato dell’appello dello Sporting CP confermando la decisione appellata. Non essendo intervenuta ulteriore impugnazione nei termini, il lodo non è ulteriormente riformabile".


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