Chi è Tether: cosa fa e qual è il patrimonio della società che vuole rilevare la Juve

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In this photo illustration a Tether logo is displayed on a / SOPA Images/GettyImages
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Dopo l’acquisto dell’11,5% delle quote del club bianconero e l’ingresso di Francesco Garino nel Consiglio di Amministrazione come rappresentante della società, Tether ha provato a compiere un ulteriore passo in avanti, presentando un’offerta da 1,1 miliardi di euro per rilevare l’intero pacchetto azionario della Juventus. Proposta che, almeno per ora, ha incassato il “no” di John Elkann, ma che certifica l’ambizione e la solidità del gruppo guidato dal presidente Giancarlo Devasini e dall'amministratore delegato Paolo Ardoino. Ma cos'è Tether, di cosa si occupa, ma soprattutto perché è così interessato alla Juve?

Che cos’è Tether e perché investe nella Juventus

Tether International è una società che emette USDT, la stablecoin ancorata al dollaro più utilizzata al mondo. Tuttavia, come spiegato più volte dal CEO Ardoino, il gruppo non è riconducibile esclusivamente al settore crypto. Negli ultimi anni Tether ha ampliato il proprio raggio d’azione, investendo in ambiti come intelligenza artificiale, biotecnologie, energia e sistemi di comunicazione peer-to-peer.

L’interesse per la Juventus nasce da una combinazione di fattori: la passione personale dei vertici per i colori bianconeri e la volontà di affiancare il club in un percorso di crescita industriale e tecnologica, che potrebbe includere in futuro anche una sponsorship o collaborazioni su progetti innovativi legati ai big data e all’AI applicata allo sport.

I numeri del colosso: patrimonio, utili e riserve

Dal punto di vista finanziario, Tether si presenta come una vera potenza globale. Secondo quanto riportato da Milano & Finanza, l’azienda ha chiuso il terzo trimestre del 2025 con un utile netto superiore ai 10 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno. L’ecosistema USDT continua a crescere, superando i 500 milioni di utenti nel mondo, mentre le riserve in eccesso ammontano a circa 6,8 miliardi di dollari, fungendo da solido cuscinetto di sicurezza.

Nel solo terzo trimestre del 2025 sono stati emessi oltre 17 miliardi di dollari di nuovi USDT, portando la quantità complessiva in circolazione ben oltre i 170 miliardi. Particolarmente significativa è anche l’esposizione ai titoli del Tesoro statunitensi, che ha raggiunto circa 135 miliardi di dollari, collocando Tether tra i maggiori detentori mondiali di debito USA. A completare il quadro, una strategia di riserve diversificata che include oro e bitcoin per un valore complessivo superiore ai 20 miliardi di dollari.

Scenari futuri tra Juventus e finanza globale

Negli ultimi mesi Tether ha rafforzato ulteriormente la propria posizione, risolvendo contenziosi rilevanti senza intaccare le riserve e avviando iniziative come il riacquisto di azioni proprie, con l’interesse crescente di investitori istituzionali. Le indiscrezioni parlano di una possibile valutazione complessiva fino a 500 miliardi di dollari, che renderebbe Giancarlo Devasini una delle figure più ricche al mondo.

In questo contesto, l’offerta per la Juventus rappresenta molto più di un’operazione sportiva: è il segnale di una strategia che punta a coniugare calcio, tecnologia e finanza globale. Il rifiuto di Elkann non chiude necessariamente la porta, ma rimanda a un futuro in cui il ruolo di Tether nell’universo bianconero potrebbe diventare ancora più centrale.


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